Concerto di Vasco, prove di pace. Ambientalisti pronti al dialogo

Positivo il faccia a faccia con la giunta. L’assessore Guerzoni: «L’organizzazione sarà all’altezza»

Vasco Rossi celebrerà i suoi 40 anni di carriera al parco Ferrari (foto repertorio)

Vasco Rossi celebrerà i suoi 40 anni di carriera al parco Ferrari (foto repertorio)

Modena, 4 maggio 2016 – Manca più di un anno al concerto di Vasco Rossi in programma il primo luglio 2017, ma le discussioni sulla location al parco Ferrari sono un continuum senza sosta. L’evento più importante per Modena dai tempi del Pavarotti & Friends si trasforma, così, non soltanto in un mega-show che entrerà negli annuali della musica, ma anche in uno scontro che sconfina nel dibattito politico e non solo. In questo scenario il Comune cerca di ricucire con gli ambientalisti, felici sì per l’arrivo del Blasco, ma assolutamente contrari alla scelta del parco.

Troppe, a loro dire, le incognite in gioco: dai rischi per l’ecosistema ai parcheggi, dal traffico congestionato ai disagi per la città. Alternative? Meglio Ponte Alto o, perché no, l’autodromo di Marzaglia. Il tema è stato affrontato lunedì scorso dall’assessore all’Ambiente, Giulio Guerzoni, insieme ad una delegazione dell’associazione ‘Cittadini per il Parco Ferrari e il verde urbano’, la presidente del Quartiere 4, Cristina Cavani, e Italia Nostra con un suo referente.

Il faccia a faccia è stato cordiale e ha contribuito a normalizzare un dialogo trasformatosi nelle scorse settimane in un braccio di ferro. Ai volontari, in primis, non era piaciuto scoprire dai giornali del concerto per i 40 anni di carriera del rocker, quando soltanto il giorno prima si era proceduto, in sinergia con l’amministrazione, alla piantumazione di nuovi alberi proprio al parco Ferrari. Durante il confronto l’assessore ha ribadito l’importanza del concerto per la città, assicurando che nulla verrà lasciato al caso dal punto di vista organizzativo. L’appuntamento, non a caso, è in mano a Live Nation Italia, promoter numero uno in Italia, abituato a show di tali dimensioni, specialmente per quanto riguarda l’uso, la tutela e il ripristino delle aree verdi. L’incontro è servito a placare i malumori? In parte sì, ferme restando le rispettive posizioni.

«E’ stato un colloquio sereno – assicura Guerzoni –, come del resto già avviene da inizio legislatura con l’associazione in questione. Ci siamo chiariti su diversi aspetti, garantendo sul fatto che l’organizzazione di questi concerti è altamente preparata e in grado di rendere sostenibile un evento che richiamerà a Modena quasi 160mila persone».

Soddisfatta anche Nicoletta Uzzielli, presidente dell’associazione ‘Cittadini per il parco Ferrari’: «E’ stato un primo incontro utile. Lodiamo la scelta del cantante modenese per la sua città, in quanto da giovane ha abitato al Windsor Park. Abbiamo apprezzato, come sempre, il clima di disponibilità ad approfondire gli aspetti di un appuntamento di tale portata sul parco Ferrari, pur rimanendo nella convinzione che non sia consono il luogo, un’area verde, proprio per i suoi limiti ecologici e le sua finalità. Ne citiamo un paio, le più evidenti – prosegue Uzzielli –: la qualità di vita dei cittadini e la valorizzazione del paesaggio urbano. Continueremo, come abbiamo fatto sin d’ora a seguire le varie fasi e dialogare per la tutela del polmone della città che si sottrae al degrado sempre più diffuso grazie alla sinergia fra cittadini, volontari e Istituzioni».

I pro e i contro sull’opportunità o meno del parco Ferrari hanno ormai compilato una lista sconfinata di interventi. Tutte favorevoli le associazioni di categoria, contrari i già citati ambientalisti e Italia Nostra. Un maremagnum di pareri che ha mandato su tutte le furie il sindaco Muzzarelli in persona: «Criticare il concerto di Vasco? E’ ora di finirla –aveva sbottato una settimana fa a margine di un convegno della Cgil –. Abbiamo avuto la fortuna che abbia scelto Modena, la sua terra, per un concerto che di più grandi non ce n’è. I giovani che arriveranno non sono tutti deficienti, come qualcuno li vuole rappresentare. Discutiamo settimane perché uno dice ‘si pesta l’erba’. Torna su l’erba, dico io».