Salva dalla rottamazione la Ritmo di Vasco Rossi

La missione del meccanico Massimo. Era abbandonata da 20 anni

Massimo Turrini con il cofano della Ritmo e la visura al Pra

Massimo Turrini con il cofano della Ritmo e la visura al Pra

Sassuolo (Modena), 5 febbraio 2017 - Forse consapevole della leggenda che custodiva, l’auto lo supplicava con i fanali in lacrime: «E’ come se mi stesse dicendo ‘non voglio morire, fai qualcosa’». E Massimo Turrini, il meccanico che sussurrava alle macchine, quell’ammasso di ferraglia con un’anima l’ha riportato in vita: la prima automobile di Vasco Rossi, comperata con i guadagni dei suoi successi e dell’album Albachiara, la Ritmo 65 cl color ‘grigio jet’ targata Mo 461369, è pronta a entrare nell’immortalità, come le canzoni del suo celebre conducente. «Non posso farla vedere a nessuno in quelle condizioni, la mostrerò solo quando sarà ultimata», premette geloso il ‘chirurgo’ nella sua officina MassiGarage di via Casiglie Alta a Sassuolo accennando con gli occhi alla ‘sala operatoria’ dov’è ricoverata.

Per una ventina d’anni, racconta Turrini, la vettura del Blasco è rimasta abbandonata in un bosco a Montefiorino: «Il cliente che a sua volta acquistò l’auto da Vasco nel 1981 a un certo punto se ne voleva disfare. E prima, soprattutto gli anziani, in montagna usavano lasciare le macchina dove capitava». Il figlio però nel frattempo per non incorrere in guai è stato obbligato a toglierla di mezzo. Solo che non essendo più targata era da considerare un rifiuto pericoloso e nessuna officina o rottamatore intendeva occuparsene. «Un anno e mezzo fa circa è venuto qui chiedendomi di aiutarlo. A quel punto ho detto ‘guarda ci penso io, la porteremo giù col carrattrezzi, la copriamo, non penso che stiamo facendo qualcosa di male’. Nel viaggio mi ha raccontato che quando a Cerredolo capitava che fermassero suo padre, i carabinieri vedendo i documenti esclamavano: ‘Oh, ma questa è la macchina di Vasco Rossi’. Al che il padre replicava in dialetto: No l’è mia, l’ho pagheda me!’».

L’auto arriva in officina a Sassuolo la domenica sera, «non l’ho neanche spostata dal carrattrezzi». Il lunedì mattina Massimo guarda il prezioso cimelio e intuisce di essere il prescelto: «Tra le centinaia di persone e officine che avrebbero potuto rottamarla, alla fine sei capitata qui: si vede che non vuoi morire», riflette. Il giorno dopo chiama un amico che gli dice che fare una visura al Pra di una macchina costa tra i 50 e i 70 euro: «Mi ha guardato come se fossi matto: spendere così tanto per una Ritmo? ‘Tu lascia stare’, gli ho risposto...».

La pratica conferma che la macchina è stata comprata da Bellentani auto il 3 ottobre del 1979 da ‘Rossi Vasco nato a Zocca il 7 febbraio 1952. Auto pagata 5 milioni e 320 mila lire’. Da quel giorno Massimo ha una missione da compiere: «Ho deciso di ripararla e la riparerò, non solo perché è la macchina di Vasco, ma perché è una macchina», scandisce guardando davanti a sè: «Ogni tanto litigo con mia moglie: ‘Ma lo sai quanti soldi ci vogliono?’ A me non importa nulla, io la metterò a posto per soddisfazione personale». E se Vasco lo sa e la chiede, magari per il concerto di luglio? «Se mi contatta vedremo cosa fare...».