Caso Venturelli Sassuolo, c’è un altro giovane sparito. "In comune lo stesso libro"

Analogie tra il caso di Alessandro e quello, più recente, del padovano Mattia: "Prima della fuga stavano leggendo un testo sul potenziamento della mente"

Alessandro insieme alla mamma che non si arrende alla sua scomparsa

Alessandro insieme alla mamma che non si arrende alla sua scomparsa

Sassuolo (Modena), 1 aprile 2021 - Non solo Stefano Barilli. La scomparsa del sassolese Alessandro Venturelli mostra inquietanti analogie anche con la vicenda di un terzo ragazzo, il padovano Mattia Fogarin, 21enne, scomparso tra il 20 e il 21 marzo. L’ipotetico filo rosso è stato individuato da mamma Roberta Carassai assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli che ieri, durante la trasmissione di Rai Uno ‘Storie italiane’, in collegamento con i genitori di Fogarin, ha detto che "Alessandro nelle settimane prima di scomparire stava leggendo lo stesso libro che leggeva Mattia" sull’incremento delle potenzialità della mente.

Il focus Caso Venturelli, una perizia sul cellulare - Scomparsa di Alessandro Venturelli: la procura ipotizza il sequestro di persona

Fogarin, come hanno spiegato i genitori, solitamente non leggeva molto e in questo periodo si era immerso anche in un altro testo sulla vita interiore. Va detto peraltro che uno degli amici più stretti di Alessandro ha spiegato nei giorni scorsi che il libro sul potenziamento del cervello fosse finito quasi casualmente nelle mani di Alessandro, nel senso che apparteneva al padre di un suo amico che gliel’aveva prestato perché il 21enne aveva manifestato il desiderio di leggere qualcosa e da settembre pare avesse dato un’occhiata giusto a un centinaio di pagine.

In ogni caso si tratta di un particolare che sarà preso in considerazione dagli inquirenti che da qualche giorno stanno indagando per sequestro di persona e di recente hanno perquisito la camera di Alessandro e la sua auto. Anche perché le ‘coincidenze’ con la storia di Fogarin non terminano qui.

Il 21enne padovano è fuggito nella notte rincorso dal padre dopo una lite farfugliando: "Ho fatto qualcosa di irreparabile, devo andar via altrimenti potrebbero prendersela con voi". Una dinamica che ricorda l’allontanamento rocambolesco di quel 5 dicembre a Sassuolo dopo una lite improvvisa e inspiegabile con i genitori e le parole che Alessandro rivolgeva alla madre nei giorni precedenti: "Mi sento manipolato, fai attenzione quando sei fuori di casa". "Ma da cosa devo stare attenta…", gli chiedeva la madre senza ottenere risposta. Lo stesso allontanamento avvenuto davanti ai genitori (a Padova addirittura svegliati di notte), la fuga plateale (quando avrebbero potuto scappar via di nascosto in qualsiasi momento), ad alcuni è sembrata quasi un rituale di distacco, un’iniziazione necessaria e richiesta per entrare in nuovi contesti. Entrambi inoltre vivevano una situazione di innamoramento non corrisposto. Non solo: tutti i ragazzi nel fuggire hanno lasciato i propri vestiti, la giacca e molti effetti personali a casa, come se sapessero che avrebbero dovuto indossare un nuovo vestiario. "Io mi chiedo – ha detto ieri la signora Roberta – se tutti e tre siano in qualche modo preda di una psico-setta che impedisce loro di comunicare con le rispettive famiglie". Misteri su misteri.