
Il viadotto sul Rio Torto inaugurato nel 1982 e che ora necessita di manutenzione
Modena, 11 marzo 2025 – Cresce l’attesa per il vertice di domani mattina alle ore 11 in Prefettura quando si riunirà il Comitato Operativo per la Viabilità, alla presenza di tutti gli enti e delle autorità interessate con i tecnici Anas che in questi giorni hanno “vivisezionato” l’impalcato del viadotto sul Rio Torto lungo la Statale 12 – Nuova Estense.
Sarà l’occasione per fare il punto su quanto si è potuto accertare, suggerire la miglior soluzione progettuale, stabilire le varie fasi di lavorazione e la relativa cantierizzazione per riaprire il ponte (opera strategica nel territorio di Serramazzoni) al transito, quand’anche parzialmente, il prima possibile. E’ la speranza di molti dopo la sua inaspettata chiusura il 28 febbraio, che ha scatenato una ridda di ipotesi sulle cause, alimentate dalla lunghezza e profondità dei controlli cui è stato sottoposto il ponte sul quale nel 2023 si sono registrati circa 15mila passaggi giornalieri, un migliaio dei quali dovuti a mezzi pesanti (fonti Osservatorio traffico Anas).
“Facendo riferimento alle immagini diffuse che ritraggono delle lesioni sulla carreggiata del ponte sul Rio Torto – fa sapere Anas – è necessario fare alcune precisazioni. Quelle mostrate nelle immagini e definite come crepe sono, in realtà, ammaloramenti superficiali della sola pavimentazione in corrispondenza dei giunti strutturali del ponte, e pertanto, non sono indicativi di difetti strutturali o di deterioramento della struttura portante. È bene quindi ribadire che gli ammaloramenti superficiali non hanno alcuna correlazione con il degrado che ha reso necessaria la chiusura al traffico, in via precauzionale, del ponte lo scorso 28 febbraio”.
Inoltre, come spiega la società di Stato per le strade, “i giunti, così come tutte le strutture dell’opera di scavalco, sono oggetto di ispezione periodica da parte del personale preposto e, in caso di necessità, sugli stessi vengono eseguiti interventi di manutenzione e/o di sostituzione. I giunti di dilatazione svolgono una funzione fondamentale: consentire il naturale assorbimento dei movimenti tra le diverse parti strutturali dell’impalcato, principalmente dovuti alle dilatazioni termiche. La normale e periodica dilatazione delle strutture sottostanti la pavimentazione determina nel tempo il manifestarsi di normali fessurazioni superficiali della pavimentazione”.
La situazione, in via generale – per ammissione dello stesso Comitato Utenti Nuova Estense –, grazie ai percorsi alternativi studiati da Anas, amministrazioni locali insieme a Provincia di Modena e Polizia Locale, ha retto e non ha comportato gravi disagi, anche per la scelta di indirizzare su percorsi alternativi i veicoli a due e quattro ruote ed i mezzi pesanti.
“In questi 10 giorni – conferma il portavoce del Comitato Utenti Nuova Estense Roberto Bortolotti – non abbiamo avuto grossi disagi, se non la perdita di quei 5- 6 minuti dovuti all’allungamento dei percorsi. Una sola segnalazione di violazione delle norme disposte circa i mezzi pesanti. Le persone si sono comportate correttamente. L’unico disagio riguarda il restringimento della strada all’altezza di Molino Vivi”.

“La chiusura del ponte – lamenta invece il consigliere di Fratelli d’Italia, Daniele Iseppi, che ha condotto un sopralluogo insieme al senatore Michele Barcaiuolo e ai consiglieri regionali Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò – ha però messo drammaticamente in evidenza tutta la fragilità della viabilità in montagna e questo è il momento di pianificare un intervento risolutivo con il raddoppio delle carreggiate e un ampliamento del ponte sul Rio Torto”.