"Violentate in auto, nessuno poteva aiutarci"

Le due studentesse Erasmus, che hanno denunciato il 27enne carpigiano, hanno parlato 4 ore in tribunale durante un’audizione protetta

Migration

"Avevamo accettato di salire in auto con lui soltanto perchè era amico di una coppia di nostri amici: pensavamo di essere al sicuro. Invece ci sbagliavamo: ha accompagnato a casa prima loro per poi fermarsi in un distributore e aggredirci sessualmente. Eravamo sole, in mezzo al nulla e nonostante le nostre grida nessuno ha potuto salvarci". Sotto choc, sconvolte e provate. Sono state sentite ieri mattina nell’ambito dell’incidente probatorio, chiesto dalla Procura, le due studentesse Erasmus, entrambe irlandesi di 20 anni che hanno denunciato di essere state violentate, la sera del 3 marzo scorso, da un carpigiano di 27 anni ora indagato per violenza sessuale aggravata anche dalla minor difesa di una delle due presunte vittime che, poco prima, aveva bevuto alcolici. In aula oltre alle due vittime sono state ascoltate anche due amiche delle giovani in qualità di testimoni: le ragazze, infatti, dopo la presunta aggressione sessuale si erano rivolte alle stesse chiedendo aiuto. Le amiche hanno confermato anche come, prima del presunto stupro ai danni di una 20enne e delle pesanti molestie sessuali ai danni dell’amica, il 27enne avesse iniziato a fare pesanti avances, quella sera, già all’interno del locale notturno in cui avevano bevuto insieme qualche drink. Le ragazze, ieri, si sono presentate in tribunale accompagnate dai genitori arrivati a Modena dall’Irlanda.

"Un’udienza toccante soprattutto per la descrizione molto dettagliata dei fatti, cruda. Un’udienza durata oltre quattro ore, in cui con precisione le giovani hanno ripercorso quanto accaduto quella notte – spiegano gli avvocati difensori, Giulia Giusti ed Enrico Aimi. – Erano arrivate a Modena con dei sogni e hanno trovato l’inferno. Le ragazze finiranno il semestre per poi tornare a Dublino". Le due studentesse avrebbero quindi ripercorso ogni minuto di quella notte. Le giovani prendono parte ad una festa organizzata nell’ambito del progetto Erasmus in una Polisportiva. Una amica delle studentesse le raggiunge insieme al compagno e all’indagato e le 20enni chiedono di essere portate a casa. Una volta in auto il trio insiste per fare un salto in un club di Modena dove i cinque trascorrono circa due ore. Già all’interno del pub il 27enne avrebbe iniziato a rivolgere pesanti avances ad una delle ragazze, che accettano di salire in auto col carpigiano solo perchè era presente la coppia. Il giovane però accompagna a casa prima gli altri due. A quel punto le studentesse restano sole con l’indagato che – secondo il loro racconto – si ferma in un’area di sosta con la scusa di dover fare rifornimento.

E’ qui che avviene la presunta violenza. Mentre una delle 20enni dormiva nel sedile posteriore, il 27enne avrebbe afferrato per le braccia la studentessa seduta al suo fianco violentandola. Le grida della presunta vittima avrebbero svegliato l’amica che – secondo la denuncia - sarebbe stata a sua volta molestata sessualmente. Le ragazze, entrambe con i telefoni scarichi, avrebbero poi contattato le amiche solo una volta arrivate a casa. Le presunte vittime della violenza si sono recate poi al pronto soccorso dove sarebbero emersi i segni della violenza ed ora entrambe sono seguite da uno psicologo. L’ateneo si era da subito messo a disposizione delle studentesse al fine di fornire loro tutto il supporto possibile. L’indagato – difeso dall’avvocato Tinchelli – si è dichiarato totalmente estraneo alle contestazioni. Rischia il processo.

Valentina Reggiani