Violenza di genere, conoscere per rimediare

Donne abusate e ritenute inferiori, parità non ancora raggiunta. Restiamo ancorati a stereotipi e pregiudizi che limitano la libertà

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Ruspe ai bambini e Barbie alle bambine? Rugby ai ragazzi e danza alle ragazze? Dottori i maschi e infermiere le femmine? È possibile che nel XXI secolo siano ancora degli stereotipi a definirci?

Nella nostra società uomini e donne hanno gli stessi diritti, ma in realtà questi non sono sempre garantiti allo stesso modo per entrambi i sessi. Cioè all’uguaglianza di diritto non si accompagna l’uguaglianza di fatto. Sebbene, infatti, nel corso del Novecento, grazie alle battaglie di molte donne coraggiose, gli Stati hanno emanato leggi finalizzate all’uguaglianza di diritto, molto resta ancora da fare affinché questa si concretizzi realmente.

Ci sono troppi stereotipi e pregiudizi, tramandati di generazione in generazione, che ancora resistono e molti di questi sono rivolti proprio alle donne: ’donna schiava zitta e lava’, ’donna al volante pericolo costante’, ’sei una femminuccia’, ’il calcio è uno sport da maschi’, ’il rosa è il colore delle femmine, il blu è il colore dei maschi’, ’guarda come sei vestita, sei una poco di buono’, ’te la sei cercata’.

La cosa preoccupante, che dovrebbe indurci a riflettere seriamente sulla gravità di stereotipi e pregiudizi, riguarda il fatto che spesso queste idee distorte possono portare alla discriminazione o peggio ancora alla violenza: verbale, psicologica e fisica, generando la paura di diventarne vittime e limitando, quindi, la libertà.

Perché una donna non può sentirsi libera di andare in giro con una gonna corta o di uscire da sola la sera? Chi ha stabilito che una donna debba occuparsi prevalentemente della casa e dei figli? Perché la società impone dei modelli stereotipati di comportamento?

Einstein diceva ’È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio’, ma oggi crediamo sia giunto il momento di superare questo limite. Si deve lavorare per creare ulteriore consapevolezza e per farlo abbiamo bisogno di informazione e istruzione. È necessario essere informati per conoscere le tante disparità ancora esistenti in ambito domestico, lavorativo, salariale e politico, ed è necessario istruire le giovani generazioni al rispetto e alla parità. Nelle scuole, ad esempio, andrebbe insegnato che genere e sesso non sono la stessa cosa, infatti il sesso (maschio o femmina) è un dato biologico, mentre il genere è un dato culturale, una costruzione sociale. La disparità di genere, infatti, andrebbe inquadrata nell’ottica più ampia delle discriminazioni attive nella nostra società: tra ricchi e poveri, tra bianchi e neri, tra eterosessuali e LGBT (lesbiche, gays, bisessuali e transgender).

La disparità fa sentire le persone che la subiscono come inferiori, giudicate. Chi attua comportamenti discriminatori non si preoccupa dei sentimenti di queste persone, del fatto che queste cose fanno soffrire.

’Diverso’ non significa ’inferiore’, le uniche persone inferiori sono quelle che giudicano.

Classe 3ªH Scuola Secondaria di I grado ’Raimondo Montecuccoli’ di Pavullo