"Inseguita da un immigrato in strada: salva per miracolo"

La drammatica denuncia di una 45enne che lavora in un noto ristorante del centro

L’insicurezza in città ha raggiunto livelli preoccupanti

L’insicurezza in città ha raggiunto livelli preoccupanti

Modena, 18 maggio 2018 - «Correvo disperata ma mi sembrava di non percorrere nemmeno un metro e intanto quell’uomo mi inseguiva a brevissima distanza. Penso di non aver mai avuto tanta paura in vita mia. Sono ancora choccata, ma anche tanto arrabbiata. Non si può vivere con la paura sempre addosso sulla pelle». Parole di B. M., (quasi) 45enne che mercoledì notte ha «rischiato davvero grosso». E cioè di essere aggredita fisicamente - forse a scopo di rapina, ma non si possono escludere altre terribili ipotesi - da «un extracomunitario che vagava solo in strada».

La donna lavora in un noto ristorante di zona Canalchiaro. Poco dopo l’una è uscita dal locale e si è diretta a piedi in direzione di via Testi, dove aveva parcheggiato l’auto. «In mano impugnavo il cellulare, anche come deterrente - inizia a spiegare -. Per una questione di sicurezza l’ho impostato con le chiamate urgenti dei numeri del ristorante. Ed è quello che mi ha salvata dal peggio, che non riesco nemmeno a nominare». Racconta che a quell’ora «per strada non c’era un’anima viva. E, come tutte le volte, avevo paura. Vista la situazione, i titolari del ristorante si offrono di accompagnarmi ma non mi sembra giusto. Evidentemente sbaglio. Lo dicono i fatti». Fatti che vedono la donna camminare lungo la via, «fino a quando ho visto da lontano un uomo di colore dall’altra parte. Mi fissava. Ma io non volevo pensare male». I sospetti si sono però «concretizzati, quando si è guardato intorno e, visto che non c’era nessuno, ha attraversato la strada per venire dalla mia parte. Ho iniziato a camminare in maniera ancora più spedita. E nel frattempo ho iniziato a telefonare sul luogo di lavoro. Purtroppo a vuoto, perchè in quei momenti erano tutti impegnati. Ma io insistevo...». «Poi d’improvviso non l’ho più visto - prosegue -, forse si era nascosto dietro le auto parcheggiate. Poco dopo me lo sono infatti trovato di fronte a distanza di pochi metri. Ho iniziato a correre e a pregare che mi rispondesse qualcuno. E lui ha inziato a rincorrermi. Sono stati momenti terribili, infiniti». Fino a quando dal ristorante ha risposto la titolare. «Le ho urlato dove ero e chi mi serviva subito qualcuno in aiuto - sottolinea -. Fortunatamente i ragazzi non erano molto lontani. Ho iniziato a gridare il loro nome e a distanza mi hanno risposto. L’uomo ha capito che non poteva più farmi nulla e si è dileguato, favorito dal buio».

«È stato bruttissimo - riflette con la voce rotta dall’emozione -. L’insicurezza in città ha raggiunto livelli preoccupanti. Le donne che lavorano, come me, nei locali della zona hanno paura perchè non si vedono forze dell’ordine, ma in compenso i malintenzionati sono sempre di più. Così non si può più andare avanti».

Luca Soliani