"Violenza tra i giovani: ecco la nostra battaglia"

Il questore Silvia Burdese: "Si è abbassata l’età media dei ragazzini autori di reati. Gli agenti arrivano a valle, fondamentale la prevenzione. Partite denunce e daspo"

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"Aggressività, rabbia, prevaricazione: abbiamo registrato indicatori di forte fragilità negli ultimi anni con rapporti alterati, asimmetrici, violenti. Si è abbassata l’età media dei ragazzini autori di reati e non solo, soprattutto a seguito della pandemia al punto che ci troviamo davanti a ragazzini che commettono gravi reati ma che non sono imputabili per età.

Ragazzini italiani, stranieri di seconda e terza generazione e la polizia arriva ‘a valle’: bisogna partire prima". E’ con una riflessione importante sulle devianze giovanili che ieri mattina il questore Silvia Burdese, durante il suo discorso in occasione del 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato si è rivolta al pubblico e soprattutto agli studenti di scuole superiori del quartiere, ovvero Barozzi e Fermo Corni presenti alle celebrazioni.

Burdese ha portato ad esempio la grave rapina commessa da un ragazzino di 13 anni a Sassuolo, ai danni di una 76enne che ha riportato a seguito della caduta la frattura del femore. L’anziana ieri è stata operata a Baggiovara e le condizioni sono stabili.

Cosa si sta facendo per arginare e prevenire il preoccupante fenomeno?

"Davvero molto: c’è fragilità nelle nostre famiglie e in alcune posizioni che portano a questo. La risposta è una risposta di sicurezza integrata. Se vogliamo interrompere la spirale di violenza domestica e giovanile dobbiamo cercare di attivare tutte le forze possibili, con forme di prevenzione e repressione. La polizia fa la sua parte ma bisogna lavorare in ambito educativo, bisogna lavorare in ambito sanitario e dei servizi sociali. Noi lo stiamo facendo perchè qui ci sono delle eccellenze e sono fiduciosa".

Gli episodi sono aumentati in questi mesi, come mai?

"Abbiamo ragazzini che è vero che vanno fuori dalle regol,e che vanno fermati, ma che hanno alle spalle famiglie che collaborano con le forze di polizia e che vogliono essere aiutati. Abbiamo servizi sociali di eccellenza nel modenese, un terzo settore d’eccellenza non dimentichiamolo. Dobbiamo nel contempo supportare le vittime affinchè denuncino. I ragazzi devono segnalare e non voltarsi dall’altra parte. E’ vero anche che abbiamo sempre più interventi originati da aggregazioni giovanili violente. Si tratta di aggregazioni fluide, non strutturate, spesso composte da minori anche infraquattordincenni, le cui azioni sono tutte tracciate e gli autori di condotte illecite identificati e denunciati".

Sapete chi sono...Che provvedimenti vengono presi dalle forze dell’ordine?

" Sono stati tutti tracciati gli episodi di aggressione di singoli e fra gruppi, attribuibili ad aggregazioni giovanili violente; presi in carico dalla Squadra Mobile quando non risolti nell’immediato intervento della squadra volante. Ne sono seguiti deferimenti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna e alla Procura della Repubblica di Modena con attivazione di correlate misure di prevenzione. Tra queste il cosiddetto ’Daspo Willy’. Altre indagini sono invece in corso".

Valentina Reggiani