Virus, chiese riaperte ma ‘con cautela’

Celebrazioni dal vivo ripartite ieri sera. Nel Duomo di Carpi nuova disposizione delle panche: «Fedeli più distanti»

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Anche i parroci si organizzano in tempi di Coronavirus. A seguito delle nuove disposizioni emanate da monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e amministratore apostolico di Carpi, da ieri sera nelle chiese è ripresa la celebrazione delle messe.

Se in alcune parrocchie saranno celebrate tre messe in luogo delle due tradizionali, al fine di ‘spalmare’ i fedeli in più orari differenti, già da ieri mattina i carpigiani hanno notato qualche ‘variazione’ all’interno della Cattedrale.

Nella navate centrale, a qualche distanza dai banchi, sono state posizionate delle sedie, ma soprattutto è stata cambiata la collocazione dei banchi laterali. Le due file che tradizionalmente i fedeli erano abituati a vedere, parallele agli altri, dall’ordinaria posizione sono stati sistemati diversamente, in modo obliquo e ‘accorpati’ in una unica e più lunga sequela.

«Il vescovo Castellucci – spiega don Massimo Dotti, parroco della Cattedrale – nel comunicarci le nuove disposizioni, in merito alla possibilità di riprendere la celebrazione delle Messe festive e feriali, ci ha invitati ad alcune misure cautelari, come ad esempio quella di evitare ‘processioni e assembramenti di persone’.

Nonché è stato precisato che, sempre muovendosi all’interno delle disposizioni indicate, sarà possibile adottare soluzioni opportune, favorendo decisioni che uniscano il diritto di organizzare e vivere le attività comunitarie con il diritto alla salute, soprattutto delle persone più esposte».

«Tra queste misure vi è anche quella di valorizzare meglio lo spazio a disposizione nelle nostre chiese – prosegue don Massimo Dotti – e questo per poter consentire i fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche con maggiore tranquillità, potendo assistere alla messa e al tempo stesso godendo di un maggiore spazio, per potere stare più distanti, se lo desiderano, e avere un maggiore spazio riservato».

La nuova collocazione ‘a raggiera’ dei primi banchi, oltre ad inserirsi in quelle misure precauzionali richieste da monsignor Castellucci, rientrano e bene si armonizzano con le nuove norme liturgiche in base alle quali «la disposizione dei banchi deve essere tale da rendere il più centrale possibile l’altare – chiosa il parroco del Duomo –. Prima alcuni dei fedeli che prendevano posto in questi banchi si trovavano di fronte il muro o una colonna. In questo modo invece riusciamo ad esprimere l’idea e l’immagine di una ‘assemblea circolare’. L’altare è più visibile da tutti, visto che ogni banco anche se laterale, converge verso l’altare stesso».

Dunque una nuova collocazione ‘definitiva’? «Ancora non lo abbiamo deciso, intanto lo abbiamo stabilito in via precauzionale e sperimentale, poi vedremo», conclude don Dotti.