Visite, la missione è impossibile "In un’ora tre prenotazioni sfumate"

Un 76enne non è riuscito a ottenere due prestazioni specialistiche malgrado la prescrizione "Ma a pagamento ho trovato subito posto". Anche per il medico di base l’attesa è di 13 giorni .

Visite, la missione è impossibile  "In un’ora tre prenotazioni sfumate"

Visite, la missione è impossibile "In un’ora tre prenotazioni sfumate"

Un’ora per demolire l’immagine della Usl di Modena agli occhi di un cittadino che, invece, aveva sempre parlato della nostra sanità come di un fiore all’occhiello. Ciò che è accaduto venerdì scorso a un 76enne modenese residente a San Cesario ha dell’incredibile se non fosse che - dopo la pandemia - sono centinaia i cittadini alle prese con liste d’attesa bloccate.

"Ore 8.30, in un poliambulatorio privato – inizia così il racconto del nostro lettore – La visita fisiatrica (con impegnativa Usl) è possibile, ma non prima di 2 mesi. A pagamento invece è possibile in 48 ore. Ho dolori al braccio, per un trauma, e non posso attendere 2 mesi. Ore 9 dello stesso giorno in farmacia – aggiunge – l’esame di flussometria (con impegnativa Usl) è stato chiesta già da 4 mesi, ma inutilmente. Ora è disponibile, ma solo fra 6 mesi e mezzo. A pagamento sarebbe possibile tra 16 giorni. Ci rinuncio! L’urologo farà a meno della mia flussometria. Oppure rinvieremo di altri 7 mesi la stessa visita urologica. Ore 9,30, al telefono con il medico di base – racconta infine – per una visita non urgente è possibile essere ricevuto tra 13 giorni lavorativi. Beh, ha ereditato in pochi giorni centinaia di pazienti di due medici di base neo-pensionati. E per giunta, non tutti sono riusciti a scegliere il medico". Insomma, nell’arco di un’ora il cittadino in questione ha ricevuto per tre volte ’picche’. Come è andata a finire? La visita urgente dal fisiatra l’ha già fatta a pagamento (pagando ben 101 euro) non potendo più sopportare il dolore al braccio dovuto a una caduta; mentre alla flussometria ha davvero rinunciato, così come alla visita dal medico di medicina generale che lo rivedrà chissà quando. "Eppure mi sono sempre vantato della sanità emiliana, stavolta purtroppo devo ricredermi e so che sono in buona compagnia", conclude il 76enne.

Da oltre un anno, infatti, le liste d’attesa sono bloccate o lunghe mesi. La pandemia ci ha lasciato in eredità una mole di visite ed esami da smaltire e anche un altro problema: non si trovano gli specialisti, in modo particolare in determinate branche della medicina. Da una nostra recente indagine è emerso che le più lunghe sono le attese per le visite neurologiche, chirurgia vascolare, urologiche, dermatologiche, oculistiche. Mentre per la diagnostica si tribola soprattutto quando c’è da fare un’ecografia capo e collo, una mammografia, una risonanza magnetica muscolo-scheletrica. Meglio invece le visite cardiologiche, diabetologiche, ginecologiche dove il limite previsto in Regione dei 30 giorni viene quasi sempre rispettato.