Liste d’attesa Modena, Fabbri. "150mila visite da recuperare"

La dottoressa Fabbri: "Stiamo ricontattando chi si era visto sospendere la prestazione. Presto sarà possibile fare nuove prenotazioni"

La dottoressa Giuliana Fabbri

La dottoressa Giuliana Fabbri

Modena, 2 giugno 2020 - Recuperare ciò che, nella fase dell’emergenza, era stato sospeso a data da destinarsi. Il momento per far ripartire la macchina delle liste d’attesa nella sanità è arrivato anche se la dottoressa Giuliana Fabbri, responsabile delle attività di Specialistica ambulatoriale, ci lavora da quando il cervellone del Cup è stato messo in stand-by. Dal 9 marzo, giorno in cui sono state sospese visite ed esami specialistici non urgenti e fino al 4 maggio, quando è cominciato il recall di chi si era visto sospendere la prestazione, si sono accumulate ben 157mila prenotazioni che ora vanno recuperate. Il 30% di queste sono già state trattate: quasi 50mila persone sono infatti state ricontattate dall’Ausl. In particolare, l’attività di recupero interessa circa 39.350 prime visite e 31.000 prestazioni di diagnostica strumentale. Da recuperare anche gli esami di laboratorio, che sono circa 28.000. Dottoressa Fabbri, in cosa consiste l’attività di recall? "Stiamo ricontattando tutte le persone che si erano viste sospendere le prestazioni, ovviamente non urgenti. La maggior parte ha ottenuto un nuovo appuntamento, alcuni hanno rinunciato mentre altre situazioni sono state risolte telefonicamente attraverso il contatto diretto con lo specialista". Su quali criteri si basa questa attività? "Ricontattiamo le persone rispettando l’ordine cronologico della prenotazione ma anche in base alla disponibilità degli ambulatori specialistici. Le prestazioni vanno recuperate ma è cambiato lo scenario di visite e diagnostica. Ci muoviamo in una situazione del tutto nuova". Cioè? "Quando fissiamo una nuova data per una visita dobbiamo garantire innanzitutto la sicurezza di pazienti e operatori. Il nostro primo obiettivo è quello di prevenire ed evitare il contagio. Verranno aperti gli spazi in cui si potranno mano a mano garantire il filtro ai varchi, il distanziamento nelle sale d’attesa, il non affollamento di ascensori, scale, corridoi e ambulatori". E i casi urgenti? "Quelli non sono mai stati sospesi. Come stabilito dalla Regione, è sempre stato possibile prenotare e usufruire di prestazioni urgenti oppure relative a donne in gravidanza, malati cronici e pazienti oncologici". Oltre 157mila prestazioni da recuperare. Il sistema andrà in tilt? "Di certo il sistema si appesantirà e le attese aumenteranno. Si tratta di una emergenza imprevedibile ma che stiamo affrontando, tanto che tra pochi giorni sarà di nuovo possibile prenotare alcune prestazioni, così come dal 18 maggio sono ripartiti i centri prelievi". Le liste di attesa si allungheranno a dismisura... "Al momento il monitoraggio è ancora sospeso a causa dell’emergenza. E’ ovvio che inizialmente si allungheranno i tempi, sia per smaltire le prestazioni in sospeso sia perché non potremo più garantire lo stesso numero di visite ed esami di prima, e questo per la sicurezza di tutti. La necessità di non affollare gli spazi e di sanificare gli ambienti con più frequenza permetterà ogni giorno un numero inferiore di prestazioni".