«Welfare, finanziati progetti per oltre 47milioni di euro»

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Il prossimo 4 novembre la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena rinnoverà cda e presidenza archiviando il primo mandato di Paolo Cavicchioli. Il suo bis è dietro l’angolo e lo stesso presidente ammette di essere «a disposizione». Nel frattempo, l’ente di Palazzo Montecuccoli presenta il bilancio degli ultimi 4 anni, un operato non avaro di difficoltà, a partire dalla ricapitalizzazione inaspettata di Unicredit e l’ennesimo rallentamento sulla riqualificazione del polo Sant’Agostino. Il documento è stato illustrato ieri al Baluardo della Cittadella. Cavicchioli e il direttore generale Luigi Benedetti hanno snocciolato i dati: il primo riguarda le erogazioni sul territorio, dal 2016 ad oggi, pari a oltre 107 milioni di euro (31 solo nel 2018), in crescita rispetto al mandato precedente, con una media investimento per progetto salito da 57 a 73mila euro. Quasi 1300 gli interventi finanziati nei tre settori cardine della Fondazione: welfare, ricerca scientifica e tecnologica, Arte attività e beni culturali. Di questi, circa il 15% ha riguardato azioni sovraterritoriali in collaborazione con altri enti. Come spiegato dal presidente Cavicchioli «in particolare il Welfare è stato l’ambito più significativo con 47 milioni di euro per 755 progetti. Si tratta di un settore di riferimento per noi in quanto è qui che si costruisce il capitale sociale vero di una comunità». Il 38% delle risorse poi sono state destinate alla cultura con lo sviluppo di 410 progettualità per complessivi 40 milioni e 708mila euro. Di oltre 16 milioni i finanziamenti per ricerca scientifica e tecnologia per 112 progetti. Il presidente ha messo poi l’accento sulla priorità data all’obiettivo ‘Giovani’ per cui Palazzo Montecuccoli ha scommesso più di 17 milioni di euro, specialmente per combattere il disagio giovanile. Capitolo a parte ha meritato la questione ‘Ago’ e l’avvio dei lavori per riqualificare l’ex ospedale Sant’Agostino su cui il presidente ha messo in evidenza «un percorso di croce e delizia». Infine, Cavicchioli e il direttore generale Benedetti si sono soffermati sulla solidità patrimoniale dell’ente. «Nel quadriennio - hanno sottolineato - sono stati registrati oltre 148 milioni di euro di ricavi con un patrimonio appena al di sotto del miliardo di euro». «La maggiore diversificazione degli investimenti - ha precisato poi il presidente - ha altresì consentito di mantenere elevata la redditività e le erogazioni, anche grazie alla strategia perseguita nel corso dell’aumento di capitale di Unicredit del 2017, che ha visto la Fondazione scendere allo 0,51% del capitale della banca». Cavicchioli è soddisfatto «di avere lasciato una riserva di 90 milioni alla prossima consigliatura».