West Nile, un anziano all’ospedale "Il rischio c’è, bisogna proteggersi"

Le condizioni dell’uomo sono in miglioramento. L’infezione può causare. sintomi simil-influenzali

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È ancora in ospedale, in fase di miglioramento, un cittadino modenese di 75 anni colpito dal virus della West Nile, l’infezione che si può contrarre tramite le punture di zanzara comune (culex pipiens). Il caso è stato rilevato nell’area Nord della provincia e il paziente è stato ricoverato nel reparto di neurologia dell’ospedale Ramazzini, a Carpi.

"Da qualche settimana in territorio modenese si è notata una certa circolazione virale di West Nile, per cui è partita un’allerta di media entità" spiega il dottor Giovanni Casaletti, direttore del servizio di igiene pubblica dell’azienda Usl (in foto). Specialmente il ricovero avvenuto in questi giorni deve fungere da "campanello d’allarme – aggiunge – per mettere in atto le dovute misure di protezione".

Va detto che nell’80% dei casi la persona che ha contratto il virus non si accorge nemmeno dell’infezione, con una risposta rapidissima da parte del sistema immunitario. "In un 20% delle circostanze – chiarisce il dottor Casaletti – abbiamo disturbi di tipo simil-influenzale, come febbre o cefalea, che possono essere trattati con medicinali ‘classici’. Purtroppo invece, in situazioni rare che rappresentano meno dell’1%, ci possono essere manifestazioni neurologiche, che interessano le meningi o l’encefalo, portando al ricovero anche con terapie intense". Quest’ultima eventualità riguarda per lo più persone che hanno già problemi di salute o che sono avanti con gli anni.

Ci sono quindi degli accorgimenti che, a livello individuale, possono essere preziosi. "Banalmente - consiglia il direttore - essere provvisti di zanzariere e usare prodotti insetticidi domestici, in modo da tenere il più possibile questi insetti fuori di casa. Quando si esce la sera non usare profumi, creme e dopobarba, piuttosto applicare sul corpo prodotti repellenti e comunque cercare, per quanto possibile vista la stagione, di coprirsi molto e con indumenti chiari". Verso la fine dell’estate le zanzare iniziano a pungere anche fin dal crepuscolo.

A livello regionale è attiva una sorveglianza entomologica, per cui degli insetti adulti vengono catturati da delle apposite trappole e poi analizzati, per conoscere l’estensione del virus. Allo stesso modo, quando avviene un ricovero con sintomi che possono essere ricondotti alla West Nile, vengono inviati dei campioni a un laboratorio regionale per avere conferma.

"Non è possibile - rassicura infine Casaletti - che il virus si trasmetta da uomo a uomo, se non con trasfusione di sangue. Tant’è vero che già da qualche settimana i centri trasfusionali, di prelievi e di trapianto d’organi stanno adottando misure particolari. In tutti gli altri casi è solo la zanzara, che ha a sua volta punto un uccello infetto, a poter trasmettere l’infezione".