Zona gialla, ma lo sci sul Cimone resta vietato. "Il ministro apra per l'ultima settimana"

Luciano Magnani, presidente del Consorzio e dei maestri di sci dell'Emilia Romagna: "All'aria aperta non c'è contagio, lo dicono i virologi"

Luciano Magnani, presidente del Consorzio Cimone e dei maestri di sci dell'Emilia Romagna

Luciano Magnani, presidente del Consorzio Cimone e dei maestri di sci dell'Emilia Romagna

Sestola (Modena), 26 aprile 2021 - L'Emilia Romagna è diventata gialla, ma la neve resta rossa. Gli operatori dell'Appennino sono delusi e si ritengono di nuovo penalizzati rispetto alle altre attività turistiche e non.

"La montagna ancora una volta viene considerata il fanalino di coda del turismo", dice Luciano Magnani, presidente del Consorzio del Monte Cimone (Modena) e presidente dei maestri di sci dell'Emilia Romagna.

Cos'è che non va presidente? "Siamo tornati in zona gialla, aprono quasi tutte le attività, comprese le spiagge, mentre ancora una volta non c'è stata alcuna attenzione verso le aree montane. I virologi confermano che il virus all'aria aperta ha un impatto quasi inesistente".

Cosa vi sareste aspettati? "Almeno il semaforo verde di apertura per almeno un'ultima coda di una settimana, dieci giorni. Qui al Cimone, ma anche in molte zone del nord Italia le piste sono ancora perfettamente sciabili e la temperatura regge. In questi giorni sulle nostre piste stiamo ultimando il secondo modulo di corso per maestri di sci e la neve è praticabile senza problemi".

Che senso ha aprire per alcuni giorni? "In attesa dei sospirati ristori potremmo incassare qualche decina di migliaia di euro che comunque sarebbero un toccasana dato che tutto inverno le stazioni di sci sono rimaste ferme, praticamente unica attività ad aver subito uno stop totale".

Gli appassionati dello sci gradirebbero un ultimo mordi e fuggi? "In questi giorni il centralino del Consorzio ha ricevuto tantissime telefonate di appassionati che sperano in una sciata primaverile dopo aver rinunciato agli sci per tutto l'inverno. Abbiamo bisogno di far vedere che la montagna non è morta, esiste ancora e si sta attivando per organizzare la prossima stagione".

Faccia un appello al ministro del turismo Massimo Garavaglia? "Consenta di aprire, alle stazioni invernali che ritengono di farlo, per quest'ultima settimana. Se sono operative le spiagge possiamo farlo anche noi. Lo sci si svolge all'aria aperta in perfetta sicurezza. Se aprono spiagge, ristoranti, cinema, teatri non capisco perchè la montagna deve rimanere con la serranda abbassata. Ne avrebbero beneficio, seppur parziale, anche gli esercizi commerciali".

Pericoli di assembramenti? "Ho visto immagini di piazze piene e fuori controllo con centinaia di giovani privi di mascherina, come nel centro di Bologna, Milano, Torino. Lì sì che esiste un pericolo, non sulla neve. La montagna non deve essere sempre considerata un cittadino di serie B".

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