"Ztl estesa, sconcertato dalle critiche Per via Matteotti è un’opportunità"

Il portavoce dei residenti che da anni si batte per pedonalizzare la strada: "Il futuro è la mobilità lenta"

Migration

"Sto leggendo molte critiche e polemiche relative al progetto dell’amministrazione comunale volto all’ampliamento della Ztl e delle zone pedonali a tutto il centro storico. Sono veramente sconcertato per questi attacchi e sarei curioso di sapere su che ragioni si basa la contrarietà dei residenti a tale piano".

Riccardo Coradazzi, abitante in pieno centro storico, plaude al progetto del Comune: "Come referente della petizione di raccolta firme che già nel 2015 era stata depositata in Comune per la pedonalizzazione di via Matteotti – spiega Coradazzi – non posso che trovarmi d’accordo con la proposta dell’amministrazione in tema di allargamento della Ztl. Per la prima volta, dopo anni e anni di richieste rimaste inascoltate, vedo un orizzonte chiaro e un progetto concreto, volto a migliorare le condizioni di vivibilità, fruizione e accesso agli spazi pubblici per garantire una maggiore sicurezza per coloro che il centro lo abitano. Serve un cambio di mentalità: non possiamo pensare di continuare a voler entrare con le auto in centro storico, quando certe strade concepite nei secoli passati, non sono pensate per il traffico veicolare.

Abbiamo lottato tanto per chiedere la chiusura di via Matteotti, e lo stesso vale per via Nova e via Aldrovandi. Quando è stato presentato il progetto di riqualificazione e pedonalizzazione di corso Roma, ci siamo sentiti cittadini di ‘serie b’. Ora invece esprimiamo la nostra soddisfazione: via Matteotti è una strada ad ‘imbuto’, troppo stretta per un doppio senso di marcia, chiusa in fondo, il che costringe tutti gli automobilisti a effettuare inversione di marcia all’inizio di piazzale Re Astolfo, con la conseguenza che i sanpietrini vengono via.

Inoltre, i parcheggi, a 90 gradi, impongono ai guidatori manovre che invadono il marciapiedi, davanti o dietro, con tutte le pericolosità per i pedoni. Ora finalmente potremo aprire il portone di casa e fare uscire i nostri figli senza il terrore delle macchine. Il centro è di tutti, è vero, ma è necessario preservare le persone che lo abitano e popolano ogni giorno".

"Occorre pensare di vivere il centro a piedi, in bici e con una mobilità più lenta – conclude il residente –. La direzione è quella, non si può tornare indietro. È dimostrato che nelle città che hanno già affrontato questo percorso, i luoghi storici diventano più sicuri, belli e vivibili e anche il commercio ne trae vantaggio. Chi viene a Carpi per fare shopping si troverà una città più vivibile. Inoltre, anche a livello ‘strategico’, vivere il centro a piedi consentirà a tutti i potenziali acquirenti di guardare con calma tutte le vetrine che godranno di maggiore visibilità".

Maria Silvia Cabri