
Una foto di Piazza Martiri
Sono sul piede di guerra le associazioni di categoria sul tema ‘caldo’ dell’estensione della Zona a traffico limitato. Quello che chiedono sono ‘risposte’ chiare e chiarificatrici da parte dell’amministrazione: quelle che sperano di ottenere dall’incontro da loro sollecitato e fissato dall’Ente per la prossima settimana. Uno spunto viene anche dalla recente notizia della elaborazione, nei prossimi mesi, del progetto per la realizzazione di un ‘hub urbano’ nel centro storico di Carpi ai sensi della legge regionale n. 12/2023: "Anche alla luce della partenza di questo progetto – afferma Roberto Bonasi, responsabile Cna Carpi e Terre d’Argine – reputiamo necessario azzerare i ragionamenti fatti in precedenza sulla ZTL e capire, pure attraverso un percorso partecipato, come il suo ampliamento possa essere funzionale al rilancio del centro". "Come associazione delle pmi del commercio e dei servizi – prosegue Massimiliano Siligardi, direttore di Area Confesercenti Terre d’Argine - quello che a noi preme è scongiurare la desertificazione del centro storico di Carpi. Un ampliamento indiscriminato della Ztl, non preceduto da adeguate azioni propedeutiche, avrebbe l’effetto di limitare l’accessibilità al centro, con conseguenze devastanti per il comparto commerciale. Come è stato peraltro già condiviso in Regione, il comune di Carpi dovrebbe raggiungere lo scopo di ridurre le immissioni derivante dal traffico veicolare con misure alternative all’estensione della Ztl: potenziamento del trasposto pubblico e della mobilità dolce (piste ciclabili), realizzazione di zone 30 e a traffico limitato nei pressi delle scuole, interventi per migliorare la scorrevolezza del traffico e i tempi di percorrenza in auto, realizzazione di parcheggi in posizioni strategiche per ridurre il traffico passivo alla ricerca di stalli liberi. Tutte misure che migliorano la qualità dell’aria senza penalizzare gli esercizi commerciali del centro storico". Concorda sul punto il presidente Lapam Carpi, Riccardo Cavicchioli: "Se estendono la Ztl da un giorno all’altro dall’oggi al domani senza prima mettere in campo le opere che tante volte abbiamo chiesto, l’accesso al centro storico sarà drasticamente ridotto e nel giro di un anno ci saranno molte chiusure. Con tutte le ripercussioni economiche e anche a livello di sicurezza, perché i commercianti garantiscono una importante forma indiretta di controllo del territorio, da non sottovalutare. L’amministrazione attuale ha un piano ben preciso o procede per singoli progetti? Non può continuare a operare come dieci anni fa: il contesto è cambiato, c’è stata una pandemia, la diffusione delle vendite online. Anche l’Ente deve adeguarsi ai cambiamenti". E prosegue: "Ma poi cos’è questo ambientalismo ‘a singhiozzo’? La realizzazione di un nuovo supermercato nell’area ex Blumarine, già pesantemente congestionata dal traffico, e la creazione di un nuovo polo commerciale in tangenziale Bruno Losi, su un’area vergine, sono forse una scelta green? Poi, un altro centro commerciale che adombra ancora di più il centro storico? E, se proprio volevano edificare in tangenziale, non sarebbe stato meglio creare le condizioni per fare venire una nuova azienda manufatturiera o di un altro settore ad investire qui?". "Il ‘green’ non può essere tirato in ballo ‘a piacimento’ – rimarca Andrea Baraldi, direttore Confcommercio Carpi – ad esempio in tema di estensione della Ztl e poi autorizzare nuovo utilizzo di cemento sui terreni. Questa ‘discontinuità’ dichiarata in campagna elettorale e anche dopo, c’è o no? Ci erano state fatte delle rassicurazioni in tema di Ztl: sono confermate o no? Vogliamo delle risposte chiare".
Maria Silvia Cabri