Modena, Zuckerberg a pranzo da Bottura. Poi tour in acetaia

Per l’ideatore di Facebook una passeggiata in centro con la moglie

Modena, pranzo da Bottura per Mark Zuckerberg (Foto LaPresse)

Modena, pranzo da Bottura per Mark Zuckerberg (Foto LaPresse)

Modena, 29 agosto 2016 - Come avrebbe potuto uno dei cinque uomini più ricchi del pianeta non passare in città per incontrare lo chef numero uno al mondo? E infatti non ha resistito al richiamo dell’eccellenza Mark Zuckerberg, uno dei fondatori di Facebook che ieri pomeriggio, dopo una gita sotto la Ghirlandina, ha fatto tappa alla Francescana di Massimo Bottura. Un incontro tra due big, reso indimenticabile da degustazioni strabilianti e sane chiacchiere.

Zuckerberg, però, non ha neppure voluto rinunciare ‘all’incontro’ con l’oro nero, recandosi all’acetaia Villa San Donnino. Davide Lonardi, proprietario insieme a Cristina, ha condotto il giovane imprenditore in un’esperienza di odori e sapori che lo ha lasciato letteralmente senza parole.

«Mi ha chiamato il suo autista avvisandomi all’improvviso che alle 15.30 sarebbe arrivato Zuckeberg e aprirgli le porte dell’acetaia è stato un onore», racconta Lonardi. Il magnate statunitense è infatti arrivato in Italia venerdì insieme alla moglie Priscilla Chen per il matrimonio di Daniel Ek, il fondatore e ad di Spotify che si è celebrato al lago di Como e oggi è a Roma per una sessione con gli studenti dell’Università Luiss. Per Lonardi il fatto che abbia scelto la nostra città tra le tappe da non perdere è un segnale importante. «Abbiamo parlato un pò di tutto – spiega ancora Lonardi – e gli ho spiegato come Modena prima non fosse una meta turistica poi i motori, Ferrari, Maserati, Pagani e ovviamente i nostri big come Pavarotti e Bottura l’hanno resa celebre nel mondo. Lui era era affascinato».

Il titolare dell’acetaia racconta con entusiasmo come il giovane che gli ha stretto la mano fosse una persona di una semplicità estrema. «E’ arrivato con la moglie e tutto l’entourage di guardie, ma sono entrati solo loro due. Erano vestiti casual; lui maglietta verde, jeans e zainetto. Quando gli ho chiesto se conoscessero l’aceto balsamico tradizionale mi hanno risposto: certo, l’Igp. Quando però gli ho fatto assaggiare il tradizionale raffinato ed extravecchio – afferma emozionato – erano esterrefatti. Ha voluto sapere il progetto produttivo ed è rimasto incantato davanti alle botti, ‘interrogandomi’ sul trascorrere del tempo. L’ho salutato facendogli assaggiare il gelato alla vaniglia, ricoperto di balsamico». Zuckerberg ha quindi fatto un passaggio veloce davanti al Mef, non prima però di essersi accertato che anche l’acetaia avesse una propria pagina facebook.