Modena, 8 giugno 2012 - Anche un ananas può diventare un sintetizzatore. E due banane possono suonare come un violino. Succede anche questo (e non è bizzarria) nel ‘magico’ mondo della musica elettronica: grazie ad alcuni elettrodi, i Quiet Ensemble, collettivo di Roma, riescono a ‘catturare’ le microcariche elettriche veicolate dagli acidi della frutta e le trasformano in frequenze e suoni.

Ci saranno anche loro alla quinta edizione di Node, il festival internazionale di musica elettronica e live media, promosso dalla Galleria Civica, che si tiene oggi e domani a Modena. In via precauzionale, a causa del terremoto, l’iniziativa si trasferisce dal Palazzo Santa Margherita ai Giardini Ducali, dunque all’aperto, ma il programma è completamente confermato, sempre con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito.


«In questa edizione, cercheremo di mostrare i contatti che esistono anche con le proposte cantautorali e la forma classica della canzone», spiega Filippo Aldovini, uno dei curatori di ‘Node’. Nel duo Orcas, che ascolteremo stasera, si incontrano per esempio i suggestivi tappeti sonori del compositore e produttore post minimalista di Seattle Rafael Anton Irisarri e la sensibilità del cantautore sperimentale Benoît Pioulard, nome d’arte di Thomas Meluch, che come solista aprirà la serata di domani. Mentre l’inglese Lapalux trova spunti anche nelle melodie della black music e nei territori del rhythm’n’blues e del pop contemporaneo.


Forti le dimensioni teatrali. Ecco allora la performance di Sanso-xtro, nome d’arte della sound designer australiana Melissa Agate, che suona strumenti autocostruiti interagendo con tutte le parti del corpo, oppure Holy Other, misterioso e spettrale come il suo sound: nelle sue performance il suo volto resta sempre nascosto dietro a un velo nero.
Info: 059 2032911 o www.node-live.com.


Stefano Marchetti