Modena, 17 gennaio 2025 – Era il 23 aprile 1945, un lunedì: proprio il giorno prima Modena era stata liberata e in centro storico era entrato il carro armato degli americani. Dalle finestre sventolavano lenzuola bianche, e le campane della torre Ghirlandina suonavano a distesa, per la gioia di una libertà ritrovata. “Quella fu l’ultima volta che le campane della torre vennero suonate ‘a mano’: in seguito non accadde più”, racconta Davide Zanasi, 35 anni, segretario dell’Unione Campanari modenesi, nonché apprezzato organista e docente. Sono trascorsi quasi ottant’anni da quel giorno di festa e domani pomeriggio le campane della Ghirlandina torneranno a essere suonate letteralmente ‘dal vivo’, a forza di braccia e di gambe, da un gruppo di giovani campanari, eredi di una lunga e preziosa tradizione: “Vogliamo celebrare così due occasioni speciali – spiega Zanasi –. Mancano pochi giorni alla festa di San Geminiano, patrono di Modena, e proprio oggi pomeriggio verrà riaperta la tomba del Santo, nella cripta del Duomo. In più, da poche settimane l’arte campanaria tradizionale è stata inclusa nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, un meraviglioso traguardo per tutti noi”.

D’in su la vetta della torre antica, le campane della Ghirlandina oggi sono quattro: due – le più grandi e sontuose – risalgono al 1639, mentre le due ‘sorelle’ più piccole furono collocate nel 1988, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II. Complessivamente pesano più di quattro tonnellate e mezzo: da molti decenni non vengono più mosse a distesa proprio per evitare che le oscillazioni possano creare problemi alla staticità della torre e vengono quindi suonate attraverso un movimento automatizzato dei loro batacchi. Anche oggi resteranno ferme, ma il motore elettrico sarà sostituito dall’energia dei campanari: “Adotteremo la tecnica dello ‘scampanio’ – aggiunge Zanasi –. In pratica il campanaro muoverà i quattro battagli (percussore che si trova dentro la campana) tramite corde legate alle mani e ai piedi, e con la coordinazione realizzerà melodie”.
Un’operazione complicatissima, come essere al contempo musicista e direttore d’orchestra. “Riportare il suono manuale delle campane nella torre più famosa di Modena, anche solo per un giorno, per noi è una soddisfazione enorme. Crediamo che la presenza dell’arte umana dietro il suono delle campane sia imprescindibile”, dice il segretario dei campanari modenesi.

Per realizzare l’evento, si sono dovute richiedere autorizzazioni specifiche anche al sito Unesco: il Duomo di Modena, la Ghirlandina e Piazza Grande sono infatti iscritti dal 1997 nella lista del Patrimonio dell’Umanità. L’arte campanaria modenese ha ereditato la tradizione da Bologna, dove aveva iniziato a svilupparsi verso la metà del XVI secolo, per poi diffondersi nei territori vicini, come la provincia di Modena, parte del Ferrarese e alcune aree della Romagna: “Qui si adotta il sistema delle campane a slancio. Se oggi sulla Ghirlandina si muovono soltanto i battagli, negli altri campanili facciamo compiere alle campane un’oscillazione completa: questo richiede abilità, coordinazione e riflessi pronti”, dice Zanasi. In più, nella tecnica bolognese, i campanari salgono fino alla cella campanaria, mentre altrove si suona dalla base del campanile, utilizzando le corde.
Cose antiche? Mica tanto. Pare infatti che molti giovani stiano riscoprendo la bellezza del suono delle campane, evocativo dei tempi della vita: “La nostra associazione ha circa un’ottantina di iscritti, ma i campanari attivi sono in numero inferiore, soprattutto perché è richiesta una certa attitudine fisica. Negli ultimi anni comunque molti nuovi allievi sono arrivati alla nostra scuola di campanari: si tratta di operazioni faticose – aggiunge il segretario –. Alcuni ragazzi hanno iniziato a imparare quest’arte attorno ai 15 o 16 anni”. Forse per rimarcare l’ideale legame fra la Ghirlandina e le Due Torri, i campanari modenesi si esercitano a Recovato di Castelfranco Emilia, a metà strada fra Modena e Bologna. Quello che la Secchia rapita divise, le campane hanno saputo riunire...