Il fotografo viaggiatore McCurry: «Nei miei scatti un pianeta meraviglioso»

Domani sarà al Forum Monzani col nuovo libro: «Il mio lavoro? Come sognare»

Due inservienti si passano il vassoio del tè in bilico tra due carrozze. Peshawar, Pakistan, 1983, Photographs Copyright © 2016, Steve McCurryCammelli vicino ai pozzi di petrolio in fiamme. Al Ahmadi, Kuwait, 1991 Photographs Copyright © 2016, Steve McCurryUna donna con la figlia guarda verso l’interno di un’auto. Mumbai, India, 1993 Photographs Copyright © 2016, Steve McCurry

Due inservienti si passano il vassoio del tè in bilico tra due carrozze. Peshawar, Pakistan, 1983, Photographs Copyright © 2016, Steve McCurryCammelli vicino ai pozzi di petrolio in fiamme. Al Ahmadi, Kuwait, 1991 Photographs Copyright © 2016, Steve McCurryUna donna con la figlia guarda verso l’interno di un’auto. Mumbai, India, 1993 Photographs Copyright © 2016, Steve McCurry

Modena, 23 ottobre 2016 - E’ semplicemente uno dei più grandi fotografi viventi, punto di riferimento per tantissimi giovani. Stiamo parlando di Steve McCurry (ricordate la ragazza afgana diventata la copertina simbolo di National Geographic?), che domani sarà al Forum Monzani alle 21.15, per presentare il suo libro Il mondo di Steve McCurry, (Mondadori Electa): una serie di conversazioni accompagnate da cinquanta fotografie commentate dal noto giornalista e scrittore italiano Gianni Riotta. L’ingresso è gratuito.

Signor McCurry, dove ha lavorato recentemente?

«Sono stato in Val D’Aosta, qui in Italia, un regione meravigliosa, con incredibili montagne, un luogo veramente suggestivo».

Lei è stato più volte in Italia, cosa la colpisce di più del nostro paese?

«L’Italia è uno dei miei luoghi preferiti per lavorare. Sono stato in diversi posti, come l’Umbria, Roma, la Sicilia, è incredibile da nord a sud. Amo i colori, i paesaggi, la gente».

Nel suo libro si racconta a Gianni Riotta. La lente di un famoso reporter incontra quella del fotografo...

«E’ una biografia, la storia della mia vita, di come mi sono avvicinato alla fotografia. Penso che la mia sia un’esistenza incredibile; avere la possibilità di girare il mondo, fotografando persone incredibili, è un grande privilegio; credo che potersi avvicinare a culture e luoghi diversi sia come un sogno».

Ha detto più volte che quando scatta cerca di catturare il momento immediato, spontaneo. Come fa tecnicamente a realizzare queste foto?

«Osservare luoghi e persone e, più in generale, la curiosità sono elementi fondamentali. Amo foto grafare le persone nella loro vita di tutti i giorni, come si comportano tra di loro e nei confronti dell’ambiente che le circonda. Cerco il momento in cui si tolgono la maschera e diventano autentiche, genuine. Di solito chiedo il permesso di fotografare, ma ci sono momenti in cui devi cogliere l’attimo».

Uno dei suoi ritratti più famosi è certamente la ‘ragazza afgana’, che ha incontrato di nuovo dopo tanti anni. Qual’è stata la sua emozione in quel momento?

«Non sapevamo nemmeno il suo nome, dove viveva, e riuscire a trovarla è stata un’esperienza incredibile. Eravamo felicissimi di sapere che era ancora viva e di essere in grado di aiutarla. Negli anni avevamo ricevuto richieste da migliaia di persone che volevano sapere chi fosse».

Qual è il suo prossimo progetto?

«Sto lavorando per approfondire la cultura del buddismo, andrò presto in Birmania».

Che consiglio darebbe a un giovane che si avvicina alla fotografia professionale?

«Credo che il consiglio migliore sia quello di guardare ai libri di fotografia, alla storia della fotografia, al lavoro dei grandi maestri. Si impara tantissimo guardando quello che è stato fatto prima, come i grandi fotografi hanno lavorato in diverse situazioni, e poi ovviamente con la pratica».

Qual è la lezione più importante che le ha insegnato il suo lavoro di fotografo viaggiatore?

«Ho imparato che il mondo è qualcosa di molto fragile ma che c’è una connessione tra gli esseri umani; abbiamo più cose in comune che differenze. C’è una sola razza umana, che sia Asia, Africa o Europa».

Qual è la ‘fotografia’ del mondo attuale secondo lei?

«Dobbiamo stare molto attenti, ci sono tantissime forze negative, dall’economia al razzismo. Dobbiamo fare in modo che questo meraviglioso pianeta diventi un posto migliore dove vivere, superando l’avidità e rispettandolo sempre più».