Modena, 6 novembre 2022 - Tutte le cronache finanziarie lo chiamano il colosso modenese. In effetti Bper Banca con l’operazione su Carige assume proprio questa dimensione. Con l’acquisizione di Cassa di Risparmio di Genova e Imperia e Banca del Monte di Lucca Bper diventa il quarto, se non terzo, gruppo bancario nazionale.
Ieri al Forum Monzani l’assemblea dei soci ha approvato la fusione per incorporazione. Il closing avverrà il 28 novembre ma già si possono misurare le dimensioni del nuovo gruppo che vedrà aumentare la clientela del 20%, fino a oltre 5 milioni di clienti in alcune delle aree più avanzate del paese, grazie agli oltre 800mila clienti apportati dall’istituto ligure. A migliorare sarà la redditività di Bper con benefici anche sul fronte della qualità del credito e posizione di capitale.
Le sinergie attese ammontano a 155 milioni di euro lordi, che si dispiegheranno al 100% nel 2024 e al 50% nel 2023. Si tratta di "un’operazione fondamentale", ma "mi piace sempre brindare alla fine" è il commento dell’amministratore delegato Piero Luigi Montani al termine del voto – praticamente unanime – dei soci presenti in assemblea. Ora al lavoro, concentrati, per consolidare questo risultato: "la priorità è sistemare quello che abbiamo in casa oggi, tutto il resto al momento non ci interessa" dice Montani.
Un gruppo che ha raggiunto queste proporzioni, però, non può osservare solo da spettatore quello che si muove nel risiko bancario italiano. Un dossier tra tutti è quello che riguarda Monte dei Paschi di Siena, che ha appena chiuso l’aumento di capitale e a breve farà partire una ristrutturazione. "Le preclusioni non ci sono nei confronti di nessuno ma non sono le nostre priorità" taglia corto l’amministratore delegato che ribadisce gli obiettivi in casa Bper:
"Ogni giorno si avanza di un centimetro; oggi abbiamo guadagnato un centimetro in più di ieri, ma è solo un piccolo passo". I primi impegni riguarderanno nelle prossime settimane l’incorporazione dell’area genovese e ligure con il resto del gruppo. Ci sarà quale assestamento ma "niente di stravolgente", come assicura il board dell’istituto di via San Carlo, "solamente cose che avevamo già programmato e che dovrebbero rendere più efficiente il lavoro".
A chiedere di compiere un "passo alla volta" è anche la presidente Flavia Mazzarella: "Crescono le dimensioni, le professionalità e le masse. Avremo un grande lavoro da fare nel futuro per cercare di integrare le persone e le culture. I territori nel quale operavano le singole banche sono diversi, ora si tratta di fare un bel lavoro per consolidare la presenza del gruppo a livello nazionale". Il via libera dei soci all’incorporazione arriva in un momento molto delicato per l’economia nazionale e mondiale. Per questo Montani è molto cauto: "Ci sarà evidentemente una remunerazione dei conti correnti se crescerà l’inflazione", ma "vedremo passo per passo" perché "la situazione è molto fluida, è tutto prematuro e c’è una situazione molto complessa a livello internazionale". Il bilancio della banca, però, "finora non ha comunicato dati preoccupanti per i crediti deteriorati".
L’assemblea di ieri ha dato anche parere favorevole all’ingresso nel cda di Monica Cacciapuoti – l’unica candidatura pervenuta su segnalazione del socio Unipol che detiene il 10,5% del capitale – che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio d’esercizio 2023.