Industry X.0, il Made in Italy si evolve

L'evento organizzato in collaborazione con Tim alla Florim di Fiorano, un modello di innovazione. Lucchese: "Nel bilancio di sostenibilità la nostra visione del futuro"

La Florim a Fiorano

La Florim a Fiorano

Modena, 7 giugno 2018 - ‘Industry X.0 – Parte da Modena la nuova rivoluzione del made in Italy’, è l’iniziativa organizzata da Qn Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Il Telegrafo e Qn Economia e Lavoro, in collaborazione con Tim, nell’ambito del ciclo di incontri sul tema ‘L’innovazione tecnologica nei distretti italiani’. Un evento dedicato al supporto che le nuove tecnologie offrono alle piccole e medie imprese in Italia e all’impatto che la digitalizzazione può offrire alle aziende, pubbliche e private, per favorire l’ottimizzazione dei loro investimenti.

L’appuntamento si è tenuto ieri in via Canaletto a Fiorano, sede della Gallery di Florim, tra le più importanti aziende ceramiche del territorio selezionata come modello di innovazione industriale, welfare aziendale e sostenibilità ambientale. A introdurre e moderare, il condirettore de Il Resto del Carlino Beppe Boni. Poi il saluto di benvenuto del ‘padrone di casa’, il presidente di Florim Claudio Lucchese, e dei saluti del presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli, del rettore dell’Università di Modena e Reggio Angelo Oreste Andrisano, del presidente di Confindustria Emilia Romagna Pietro Ferrari, del direttore di Qn Quotidiano nazionale e il Resto del Carlino Paolo Giacomin, del presidente di Lapam Confartigianato di Modena e Reggio Gilberto Luppi. A entrare nel vivo delle sollecitazioni proposte, i relatori della tavola rotonda Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe Coxa, azienda di ingegneria che opera nell’automotive, Marco Benni, direttore generale di Cotabo, Lorenzo Ferrante (responsabile Tim Area commerciale Emilia Romagna), Ludovica Carla Ferrari (assessora Attività produttive, Smart city di Modena), Maria Rita Fiasco (vice presidente Anitec – Assinform).

di GIANPAOLO ANNESE

Per questa tappa del ciclo di incontri sull’‘Innovazione tecnologica dei distretti italiani’ è stata individuata la Florim come modello di industria innovativa. L’azienda proprio quest’anno festeggia il decimo anniversario del suo Bilancio di Sostenibilità, il report annuale che offre una sintesi dei risultati ottenuti in ambito economico, sociale e ambientale.

«Il documento – spiegano dall’azienda – condivide con gli stakeholder in modo trasparente e sintetico i valori, le azioni e i risultati conseguiti dal Gruppo, annunciando gli obiettivi in programma per il prossimo futuro». Il presidente Lucchese esprime «grande soddisfazione nel leggere i numeri economici e finanziari che, da quel nebuloso 2008 fino ad oggi, hanno disegnato una curva in continuo miglioramento in tutte le variabili fondamentali».

Nel dettaglio, il profilo economico di sintesi registra una crescita dei ricavi netti, 424,8 milioni di euro (+4,5% dal 2016), un Ebitda di 123,1 milioni di euro (+14,9% dal 2016), oltre agli investimenti totali che superano i 103 milioni nel 2017, record assoluto, 25 milioni dei quali sono stati dedicati alla realizzazione di un nuovo capannone di 56mila metri quadri a Mordano (Bologna), che dall’ottobre scorso ha ospitato macchinari e impianti per oltre 40 milioni di Euro per la produzione di grandi lastre in ottica Fabbrica 4.0. Risorse per gli investimenti sono state impiegate anche per Florim Usa, che ha sede nello Stato del Tennessee.

«Senza dubbio – prosegue Lucchese – la sfida continua ad essere molto impegnativa per il costante mutamento negli equilibri di mercato e impone altissima concentrazione per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo». Con più di 50 anni di storia e oltre 1.400 dipendenti Florim rendiconta nelle pagine del Bilancio anche l’impatto ambientale e il dato sulla quantità di anidride carbonica non emessa nel 2017, pari a 1.161 tonnellate. Responsabilità sociale che trova espressione anche nel rapporto con i dipendenti, che hanno a disposizione un ricco portafoglio di welfare aziendale: dalle tariffe agevolate e tempi di attesa ridotti grazie alla convenzione con l’ospedale di Sassuolo, l’assistenza fiscale convenzionata, l’ingresso gratuito alla collezione Peggy Guggenheim, la distribuzione di buoni carburante, fino al progetto ‘centri estivi’ per i figli dei dipendenti in sei diverse strutture tra Modena e Bologna, con la quota di due settimane sostenuta dall’azienda. Particolarmente originale è anche il legame di Florim con il territorio: un esempio è ‘Florim Gallery’, un grande spazio di 9mila metri quadri aperto nel 2013 nella sede centrale di Fiorano e divenuto nel tempo un vero e proprio ‘salotto culturale’ del distretto ceramico, nel quale sono stati ospitati oltre 80 eventi su diversi argomenti e registrate più di 50mila presenze complessive.

Tornando invece alla produzione, grazie alla Fabbrica 4.0 e all’incremento della capacità produttiva, in occasione del Cersaie 2017 il progetto di grandi lastre ceramiche Florim Magnum Oversize è stato arricchito con due inediti formati (120x280 e 60x240 cm). Questi prodotti, disponibili fino alla dimensione di 160x320cm sono molto richiesti dal mercato per pavimenti e rivestimenti, ma anche per gli arredi per interni (top cucina, tavoli e altri complementi).