GIANPAOLO ANNESE
Cultura e spettacoli

Scout speed, prime multe annullate

Il giudice: violazione della privacy a Sassuolo e Formigine, vittoria del Codacons. Pronto un esposto

Al centro Fabio Galli, segretario del Codacons

Al centro Fabio Galli, segretario del Codacons

Modena, 18 maggio 2016 - Lo scout speed può fotografare gli automobilisti anche frontalmente, ma la multa deve essere contestata sul posto e non inviata per posta, altrimenti si configura una violazione della privacy e il verbale è da annullare.

Farà storia, almeno nel distretto ceramico e in tutto il territorio, la sentenza del giudice di pace di Modena che si è pronunciato sul caso di Otiera Gurieri, l’impiegata che su via Radici a Sassuolo a dicembre era stata ‘pizzicata’ dallo scout speed (il misuratore mobile di velocità in dotazione alla polizia municipale): «Avevo preso una sanzione di 175 euro perché viaggiava a 72 chilometri orari quando il limite sulla via Radici era di 50. Io i cartelli non li avevo visti, ho sbagliato, però nessuno mi ha fermato in quel momento».

La donna, attraverso il Codacons, ha fatto ricorso e nei giorni scorsi è arrivata la decisione del giudice che ha dato ragione all’automobilista e torto al Comune di Sassuolo. Analogo esito ha avuto la vicenda di un’altra signora, questa volta di Formigine. Nello specifico, come ha riferito il presidente di Codacons Modena Fabio Galli, il giudice ha ricordato che i sindaci dispongono della circolare esplicativa della prefettura che precisa come «le riprese frontali sono consentite solo in occasione della contestazione immediata delle violazioni».

Questo per non contravvenire al diritto alla privacy del viaggiatore: in pratica il vigile urbano che rileva con lo scout speed l’eccesso di velocità deve fermare l’automobilista, mostrargli la foto e poi distruggerla. Se invece l’immagine viene prima portata al comando (dove può essere visionata da altri) e poi spedita, il procedimento amministrativo si annulla.

«Deve essere chiaro – è la chiosa di Galli – che il codice della strada vale per tutti, per i cittadini, ma anche per i Comuni e la polizia municipale di Sassuolo, Formigine e Maranello: la contestazione con lo scout speed per chi sbaglia deve essere fatta sul posto e non demandata a un momento successivo così intanto si ha il tempo magari di fare decine di verbali per incassare centinaia di migliaia di euro».

Il Codacons, dopo un imminente passaggio con il prefetto, potrebbe interessare anche la procura per chiedere di valutare un altro aspetto della vicenda: «La polizia municipale e i Comuni da un lato irrogano sanzioni, dall’altro però se perdono il ricorso si limitano a non incassare nulla da quell’automobilista, senza però essere penalizzati per un comportamento ritenuto irregolare dal giudice. Siccome sappiamo per esperienza che su 10 cittadini che chiedono informazioni su come si fa ricorso 8 rinunciano perché non è conveniente economicamente (occorrono solo 48 euro di marca da bollo), ci chiediamo se è lecito tutto questo o siamo di fronte a un abuso di potere».

All’illustrazione del ricorso vinto dalla signora Gurieri c’erano anche i rappresentanti delle liste civice UniaMoci, tra cui i tre consiglieri comunali che hanno firmato l’esposto in procura: Luca Barbolini ed Emilio Zannoni per Maranello, Giorgio Barbieri per Sassuolo e Paolo Bigliardi per Formigine: «I nostri amministratori giurano che fanno educazione stradale e non repressione: ma sembra invece che l’obiettivo dello scout speed nel distretto sia quello di fare cassa. Quando si indica un milione di euro nelle previsioni delle entrate da multe il sospetto è che le giunte invitino, per raggiungere l’obiettivo, la polizia municipale a intensificare i controlli con lo scout speed».