Modena Park, il sindaco tuttofare: un miracolo organizzativo

Il sollievo di Muzzarelli: "Pianificato il concerto da mesi, Modena ha dato il massimo"

Vasco Rossi e il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli (foto Fiocchi)

Vasco Rossi e il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli (foto Fiocchi)

Modena, 2 luglio 2017 - Vasco Rossi lo ha definito «un sindaco coraggioso». E di sicuro non si è sbagliato. Organizzare un evento record come il Modena Park (FOTO) ha tolto il sonno a Gian Carlo Muzzarelli che candidamente confessa: «Nell’ultima settimana avrò dormito 3 o 4 ore per notte». Ma adesso che Modena è diventata la capitale mondiale del rock e che gli oltre 220mila fan (FOTO) sono ritornati a casa, il sindaco può rilassarsi. Nei giorni scorsi lo abbiamo visto ovunque: ai varchi impegnato a calmare la folla, al parco Ferrari a controllare personalmente l’andamento dei lavori, al Coc (centro operativo) a studiare cartine e impartire disposizioni, in riunione con le forze dell’ordine e dietro le quinte a confrontarsi con l’imponente organizzazione di Vasco Rossi. 

VASCO ROSSI MODENA PARK - Lo speciale

Muzzarelli, ora può riposarsi. Il cataclisma che qualcuno ipotizzava non c’è stato. «Infatti adesso mi metto i pantaloncini corti e vado al mare al trovare mia figlia. Ma prima passo in stazione a vedere che sia tutto a posto...». Ma allora è un vizio! Parliamo del concerto: lei dov’era? «Di fianco al palco, con mia moglie e le mie nipoti. Mi sono commosso e mi è scesa anche qualche lacrima. Una serata magica, per certi versi irripetibile». Eh no, non se la può cavare così. Ora non si torna indietro... «Abbiamo dimostrato di poter organizzare qualcosa di grande, abbiamo passato mesi a pianificare tutto con i piedi per terra, consapevoli della complessità dell’evento. In futuro chissà, ci possiamo riprovare». Il ministro Minniti ha detto che Modena è un 'modello che fa scuola'. Dove ha imparato? «Beh, l’esperienza del terremoto in Emilia è stata determinante. La nostra ‘macchina’ della sicurezza e dei soccorsi è rodata». Sì, ma dopo Torino e Manchester non ha avuto paura? Non si è chiesto: ma chi me lo ha fatto fare? «No, mai. Perché l’ho detto dall’inizio: il concerto di Vasco doveva essere una festa per la libertà e contro la paura. Un concetto che ha ripetuto anche lui dal palco». È vero. Ma lei non ha mai vacillato, neppure davanti agli attacchi e alle polemiche... «Perché conosco i modenesi e so che sono come un diesel: ci mettono un po’ a partire, ma poi non li fermi più. I residenti dell’area si sono prima arrabbiati e poi sono stati i primi a partecipare alla festa e a fare da ciceroni ai fan». Ha visto Vasco dopo il concerto? «No, non ne ho avuto occasione. Ma ero con suo figlio Lorenzo, un ragazzo davvero speciale». Speciale come il popolo del Blasco che si è comportato in modo davvero ammirevole. «Esatto. Va detto. Al concerto c’erano tutte le generazioni, tanti bambini. Tutti hanno aspettato per entrare e sono stati pazienti durante il deflusso, il momento decisamente più critico». Ha ricevuto applausi e molti messaggi di apprezzamento: quello più inaspettato? «Dal nostro vescovo. Mi ha scritto: ‘Finalmente leggeremo solo belle notizie’. Ed è così».

 

Clicca nel video qui sotto e segui la diretta Facebook del sindaco con la giornalista del Carlino Modena Valeria Selmi. 

Ecco il post del sindaco sulla sua pagina Facebook dopo il concerto: