Modena, 30 giugno 2012 - Una rapina, forse. Tentata, perché la vittima non aveva nemmeno il portafogli con sè e dal suo borsello, in cui l’assassino ha rovistato, non mancava nulla. Ma così tanta violenza per scippare un’anziana, con bastonate alla testa fino a fracassargliela e addirittura una coltellata al collo, è qualcosa che sfugge davvero a ogni etichetta.


Anna Gombia, pensionata di 75 anni, ieri mattina è stata trovata così, uccisa brutalmente lungo il percorso natura che a Garofano di Savignano costeggia il Panaro. Il corpo era tra i cespugli dell’argine, ma ci è stato trascinato. Perché l’omicidio è avvenuto senz’altro due metri più in là, in mezzo al sentiero, dove la ghiaia era macchiata di rosso ed è stato trovato un grosso ramo macchiato di sangue, l’arma del delitto.


E’ stato un anziano a passeggio lungo il fiume, verso le 9,30, a scoprire il cadavere.
«Ho subito pensato a un malore — ha spiegato l’uomo in seguito — per questo ho chiamato prima il 118 e i vigili». Ma non c’è voluto molto per capire che dietro c’era ben altro, e sul posto sono poi arrivati i carabinieri, seguiti a ruota dai colleghi del Ris.


Quando è stata aggredita, Anna era spasso col cagnolino di una sua amica parrucchiera: un appuntamento fisso, quotidiano. Una passeggiata di un paio di chilometri che iniziava a Formica, dove prelevava il piccolo Ugo, e che tra le 8 e le 9 finiva sempre laggiù, a Garofano, in quel tratto di verde vicino agli orti degli anziani. Anche la 75enne aveva un fazzoletto di terra da gestire, spesso al mattino ne approfittava per fare qualche piccolo lavoretto. Poi tornava a casa, sempre con Ugo, e aspettava la figlia Susanna per il pranzo, nella sua casa di via Fratelli Cervi 136 a Formica.


«E’ una cosa incomprensibile» si è limitata a dire ieri la stessa Susanna, sconvolta, dopo il ritrovamento della madre.
C’era anche l’animaletto lì attorno: dal luogo del delitto non si era spostato, e forse è stato l’unico a vedere il colpevole.


Gli inquirenti, coordinati dal pm Marco Imperato, sono già al lavoro. Molti anziani habituè del posto sono stati subito interrogati dai carabinieri, così come sono stati sentiti tutti i familiari e le amiche più strette della pensionata. E la pista principale, con tutti gli interrogativi ancora da sciogliere, continua a portar dritti alla tentata rapina.


Il borsello di Anna è stato trovato vicino al corpo: aperto, ma il cellulare e le chiavi di casa, gli unici effetti personali dell’anziana, erano al loro posto. La zona d’ombra in cui far luce, quella che ancora non convince chi sta investigando, è dunque il grado di violenza a cui è arrivato l’omicida. Che ha colpito più volte alla nuca la vittima, un’anziana indifesa, infierendo anche con un coltello o un punteruolo alla gola. Nessuno pare aver visto o udito qualcosa, e sospettati al momento non ce ne sono. Ma il setaccio dei carabinieri tra tossici e pregiudicati della zona è partito. Nella speranza che autopsia e rilievi portino presto novità utili a questa caccia all’uomo.

di Valerio Gagliardelli