Fiumalbo (Modena), 10 settembre 2013 - Abetone sarà il 48° comune modenese? Se ne parla, più come auspicio di collaborazione che per una vera convinzione, da una ventina di anni. Ora, però, il progetto sembra fattibile: nei giorni scorsi il sindaco di Abetone, Giampiero Danti, ha annunciato che chiederà alla Regione Toscana di indire un referendum tra i suoi concittadini sulla possibilità che il Comune transiti dalla provincia di Pistoia a quella di Modena.

Tra l’altro si tratterebbe di un ritorno dato che il Comune dell’Abetone nacque nel 1936 con ‘fette’ di terreno di Fiumalbo e Cutigliano (Pistoia). Il fatto è che Abetone non gradisce la proposta per la sua fusione coi vicini comuni montani pistoiesi di Cutigliano, San Marcello e Piteglio che entro il prossimo ottobre sarà ufficializzatadal Consiglio regionale toscano, a sua volta da ratificare con un referendum da tenersi nel gennaio 2014. Il sindaco abetonese vuole trasformare il plebiscito appunto in un consulto sul passaggio all’Emilia. «Niente da dire sull’attenzione che la Regione Toscana dedica al Comune di Abetone – premette Danti– dato che con suoi finanziamenti abbiano eseguito opere pubbliche e un piano di rilancio del sistema sciistico a livello nazionale, cosa che però potrebbe venir meno se il nostro ente dovesse scomparire per confluire in un più grande e disomogeneo comune montano. Ben pochi, poi, sono gli elementi che ci legano a San Marcello sia dal punto di vista economico che sociale e culturale. Ben altra affinità, invece, abbiamo coi comuni del versante modenese come Pievepelago e Fiumalbo, con le cui popolazioni i nostri cittadini da sempre condividono i principali aspetti sociali, economici e culturali. In particolare col Comune di Fiumalbo, i cui abitanti costituiscono la principale forza lavoro di Abetone e col quale condividiamo la popolosa frazione di Faidello. Per questo –conclude Danti- chiediamo alla Regione Toscana di utilizzare il referendum consultivo sulla fusione dei comuni della Montagna Pistoiese anche per la pressante richiesta dei cittadini abetonesi in merito alla possibilità di ricongiungersi territorialmente coi loro fratelli fiumalbini e pievaroli».

Alessio Nizzi, sindaco di Fiumalbo, sembra d’accordo: «La proposta e l’eventuale passaggio dell’Abetone nel modenese devono far riflettere su quanto proponemmo fin dal 2007 ed è ancora oggi di grande attualità, ovvero, che per un ‘Ambito ottimale’ non si deve guardare a confini geografici ma a caratteristiche socio-economiche omogenee. L’ingresso dell’Abetone darebbe ancor più forza a un contesto di enti turistici della nostra montagna con grandi potenzialità. Abetone e Fiumalbo comunque sono sempre stati e saranno complementari». Fino al 1936 appartenevano al comune di Fiumalbo i terreni dove oggi sorgono i prestigiosi impianti abetonesi dell’Ovovia, del Pulicchio e della Val di Luce. In questa zona toscana in molti parlano ancora il dialetto fiumalbino; lo stesso Gaetano Coppi (ex presidente Fisi) è originario della Val Buia, una delle zone tra Serrabassa e il Serretto che contribuì a far nascere il comune di Abetone. Oggi Fiumalbo è il ‘cuore’ della stazione sciistica dell’Abetone grazie agli esercizi alberghieri di Dogana Nuova, Faidello e Fiumalbo-centro che permettono al comprensorio abetonese di offrire un adeguato numero di strutture ricettive.

di Giuliano Pasquesi