Modena, 5 dicembre 2013 - UN SEGNALE di speranza, un esempio concreto di quello spirito che non si arrende mai, neppure davanti a tragedie (il sisma del maggio 2012) che potrebbero spezzare chiunque. Ma non gli emiliani. Ieri, alla posa della prima pietra dei nuovi stabilimenti della multinazionale Gambro (foto), gioiello del biomedicale e fiore all’occhiello dell’intera regione, c’erano proprio tutti: le autorità, i dirigenti ma soprattutto i lavoratori che hanno applaudito sorridendo a questa importante rinascita. La nuova sede,che sorgerà a Medolla dalle macerie della vecchia, sarà probabilmente pronta entro il 2014.

La proprietà non ha voluto assolutamente abbandonare la Bassa e questo fa onore ai dirigenti e alla Baxter (il gruppo americano a cui la Baxter appartiene). Ma soprattutto questa ‘ricostruzione lampo’, il cui merito va quasi unicamente agli imprenditori, può fungere da ‘traino’ importante per tutte le altre aziende del cratere e può risollevare il morale ai tanti titolari di aziende distrutte che si trovano quotidianamente a combattere contro una burocrazia post-terremoto da far tremare i polsi. La rinascita della Gambro vale molto più di tanti vuoti discorsi politici, cui raramente seguono i fatti.

Barbara Manicardi