Troppo erbicida nell’acqua, preoccupazione a Campogalliano

E’ uno dei due Comuni in Italia dove il Test Salvagente ha dato esito positivo

Valori troppo alti nell’acqua del rubinetto

Valori troppo alti nell’acqua del rubinetto

Campogalliano (Modena), 23 aprile 2016 - L’ Ampa, un erbicida ai più sconosciuto, al centro da anni di una querelle mondiale politico scientifica in quanto fortemente sospettato di essere cancerogeno, è stato trovato in valore superiore ai limiti di legge nei rubinetti delle case di Campogalliano.

Uno dei due Comuni italiani (l’altro è Brusnengo, vicino a Biella) finiti nella lista nera del Test Salvagente, la società che ieri ha diffuso l’esito dei primi esami condotti su scala nazionale. L’ampa, che sarebbe un derivato del glifosato, usatissimo in agricoltura, è sotto esame della Ue, chiamata a decidere se stoppare o meno l’utilizzo di questa sostanza. Intanto, però, a Campogalliano la preoccupazione è alle stelle.

Ieri, i tecnici di Test Salvagente hanno telefonato ai due Comuni italiani e ai gestori, nel caso di Campogalliano ad Aimag, informandoli dell’esito positivo del test. «Sono anni – dichiara il sindaco Paola Guerzoni – che il tema dell’ampa tiene banco a livello mondiale. L’agenzia Salvagente –continua il sindaco – è stata particolarmente sensibile in quanto ha avuto il buon senso di informarci, e quindi sappiamo che domani (oggi, per il lettore) saremo sulla stampa. Di fatto ha informato l’Aimag, che a sua volta ha comunicato al Comune l’esito. Stiamo già lavorando con il nostro gestore per vedere quali azioni mettere in campo e capire cosa fare».

Per quanto riguarda l’acqua, sono stati analizzati 26 campioni di diverse città italiane e solo nei due casi, Campogalliano e Brusnengo, l’erbicida è risultato superiore ai limiti di legge. «Nessuna Regione italiana – denuncia il mensile dei consumatori – analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie». Quanto ai prodotti alimentari tracce di glifosato, sia pure sotto i limiti di legge, sono state rintracciate in diversi prodotti a base di cereali, dalla pasta ai biscotti, dai corn flakes alle fette biscottate. «Per una stessa marca – fa sapere il mensile dei consumatori – sono stati trovati lotti in cui è stato rintracciato accanto a lotti che non lo contenevano».