Botte, bestemmie e offese ai bimbi, arrestata maestra d'asilo

Pavullo, una 52enne, insegnante e coordinatrice di una scuola per l'infanzia, è finita ai domiciliari: ecco di cosa è accusata. Le reazioni della gente VIDEO "Ti strappo i capelli" - Le parole di una collega - La dirigente

Pavullo, un fotogramma che incastra la maestra violenta

Pavullo, un fotogramma che incastra la maestra violenta

Pavullo (Modena), 1 febbraio 2016 - E' accusata di aver maltrattato fisicamente e psicologicamente i suoi piccoli alunni durante le ore di scuola. Offese, botte, punizioni troppo dure e bestemmie (VIDEO): è quanto i carabinieri di Pavullo nel Frignano contestano a una maestra di asilo finita agli arresti domiciliari.

L'accusa è maltrattamento aggravato su bimbi di età compresa fra i 3 e i 5 anni: lei, M.G., 52 anni, è insegnante e coordinatrice di una scuola per l'infanzia. Secondo le indagini, coordinate dal pm Marco Imperato, la donna avrebbe maltrattato i piccoli, tanto che questi non volevano più andare a scuola dalla paura che nutrivano per lei.

"Sei brutta", "sei pesante", "sei una pecora", "ti do una microfonata in faccia": sarebbero solo alcune delle frasi dette dalla maestra, che, secondo quanto ricostruito, era solita strattonare brutalmente i bambini sottoponendoli a punizioni eccessive.  È emersa inoltre l’abitualità dei comportamenti tenuti dall’indagata, indistintamente nei confronti di tutti i bambini affidati alla sua cura. Un’ira che si scatenava all’improvviso, anche di fronte a situazioni normali, ad esempio quando un bambino doveva andare in bagno, oppure quando non gradiva il cibo. In un caso, la 52enne avrebbe addirittura preso di peso una bambina e, per punizione, l'avrebbe lasciata fuori al freddo (Pavullo si trova sull'Appennino modenese). 

Le indagini sono scattate dalla segnalazione di genitori preoccupati per lo stato d’animo dei loro figli. Da quanto si apprende, le testimonianze hanno trovato riscontro anche dalle telecamere nascoste impiegate dai carabinieri. Quando sono andati a notificarle il provvedimento di arresti domiciliari, la donna avrebbe reagito con una certa freddezza.

"Si tratta di un fatto molto grave tuttavia siamo molto contenti perché l'indagine è stata condotta con assoluta professionalità e la risposta è stata data in tempi molto rapidi", ha commentato il procuratore di Modena, Lucia Musti.