Maestra arrestata, i racconti: "I nostri bimbi facevano incubi e pipì a letto"

Pavullo sotto choc dopo l'arresto di Manuela Giacomozzi per maltrattamenti. L'ira delle mamme: "All'asilo nessuno è intervenuto" VIDEO Le violenze - Una collega - La dirigente - La mamma-coraggio - Il sindaco

Pavullo, l'ingresso della scuola 'Mariele Ventre' (Fiocchi)

Pavullo, l'ingresso della scuola 'Mariele Ventre' (Fiocchi)

Pavullo (Modena), 3 febbraio 2016 - Le due facce della maestra, ‘l’orco cattivo’, secondo i racconti dei bambini e le indagini dei carabinieri, ma anche la ‘tata’ buona, a detta di tanti cittadini. Era una Pavullo choccata quella che ieri ha appreso dell’arresto per maltrattamenti ai danni dei bambini di Manuela Giacomozzi, coordinatrice della ‘Mariele Ventre’ e storica maestra del paesino montano (VIDEO).

Quel che si respira a Pavullo, però, è l’ira delle mamme (VIDEO), che gridano allo scandalo e parlano di ‘situazione vergognosa’, essendo la situazione, per molte, nota da anni. E pare che la maestra, accusata di aver minacciato più volte i suoi piccoli alunni e, cosa ancor più grave, di averli colpiti con calci e pugni, oltre ad escogitare spietate punizioni, se la prendesse in particolare con i bimbi di origine straniera e con gli studenti dell’altra sezione, dal momento che le colleghe avevano ‘messo in giro’ qualche voce sui suoi atteggiamenti coi minori.

«I miei gemellini di 4 anni sono ancora terrorizzati – racconta Mariangela Caselli – uno dei miei figli mi aveva detto tra le lacrime di essere stato trascinato per un orecchio. Entrambi, poi, ci avevano pregato di rasare a zero i loro bellissimi capelli ricci, così lei avrebbe smesso di tirarglieli. Quando l’abbiamo affrontata, ha dato la colpa ‘alle fantasie’ dei nostri figli; così a novembre ci siamo rivolti ai carabinieri».

L’incubo dei bambini ‘prendeva forma’ nel dormitorio, quando gli alunni, dai 3 ai 5 anni, restavano soli con la maestra. Le mamme raccontano delle notti insonni dei loro bambini, della pipì a letto, causata dai traumi e delle loro manine, strette a quelle dei genitori, quando vedevano Manuela Giacomozzi nel cortile della scuola. «Per fortuna mio figlio era nell’altra sezione – ci racconta Giulia Barcau – ma quando ho saputo quanto era capitato, mi sono venuti i brividi, perchè spesso il mio bambino è rimasto con lei».

Sconvolta Knurten Shmakova: «La sera il mio piccolo piangeva sempre; chiedeva di poter restare a casa. Poi, all’improvviso, aveva iniziato a dire parolacce». Sono state le mamme, unite e determinate nonostante il dolore, a denunciare i loro sospetti ai militari, che in due mesi hanno fatto emergere una verità agghiacciante».

A chiedere di rompere l’omertà dietro alla grave vicenda è la rappresentante dei genitori Katia Tebaldi: «Ammiro queste mamme, perchè sapevano che le indagini erano in corso e hanno avuto la forza di lasciare per due mesi i loro bambini ‘nelle mani’ di Manuela. La cosa peggiore, secondo noi, è che chi ha visto fino ad ora non ha mai fatto nulla per evitare che i nostri figli subissero violenze».

Dura anche la reazione di Federica Bellucci, mamma di due gemellini di quattro anni. «Era sgarbata anche con i genitori; chi ha taciuto fino ad ora deve parlare». Ad esprimere amarezza per quanto accaduto è anche un nonno, Enzo Borelli: «E’ una vergogna che la storia sia emersa solo ora. Mia nipote è ancora terrorizzata».