Sestola (Modena), 2 marzo 2013 - Come se venticinque anni non fossero trascorsi, AlbertoTomba è riuscito a riportare a Sestola la magia. La stessa, fatta di cori, striscioni, occhi lucidi per l’emozione, che l’aveva accolto al Cimone vincitore un quarto di secolo fa, con due corone d’oro in testa. Oggi quasi duemila persone hanno riempito Sestola per rivivere l’emozione di Calgary.

Tra loro Luigi Quattrini, direttore del Consorzio Cimone, Giorgio Pelloni, Andrea Magnani, soltanto alcuni dei fondatori sestolesi del primo ‘Tomba club’ della storia nato appunto a Sestola. L’emozione per loro, che hanno potuto vedere per la seconda volta Tomba sfilare a bordo della Lamborghini per le vie del loro paese, come era accaduto venticinque anni fa, non ha avuto eguali. Come non ne ha avuti per lo stesso Alberto, che alla fine della sfilata, dopo aver firmato autografi per quasi un’ora, ha lasciato scendere due lacrime di gioia, e di commozione: «Non piangevo dal 1988» ha detto.
 

Tanta l’emozione, ma altrettanta è stata la festa e l’allegria, perché «qui – ha scherzato il campione – non siamo a Sestola, siamo a Festola». Sul palco, condotto dal vicedirettore del Carlino, Boni, sono saliti in tanti, Giuliano Razzoli in primis, per portare a Tomba il loro saluto. Ospite d’onore venuto appositamente per Alberto, anche Tullio De Piscopo, che ha ‘dato il la’ alle celebrazioni. Poi è stata la volta di Alberto, che ha intonato l’Inno d’Italia, improvvisandosi direttore di un’orchestra composta di duemila persone. Dopo i fuochi d’artificio, lo spettacolo si è spostato a Passo del Lupo, con la fiaccolata dei maestri di sci del Cimone.