Luciano Pavarotti, concerto-kolossal all'Arena di Verona per ricordarlo

Il tributo del mondo della musica dieci anni dopo la morte del Maestro. Nicoletta Mantovani: "Il suo sogno? Avvicinare la lirica alla gente"

Il concerto evento per Luciano Pavarotti (Foto LaPresse)

Il concerto evento per Luciano Pavarotti (Foto LaPresse)

Verona, 6 settembre 2017 -  "Voglio essere ricordato come l'uomo che ha portato la lirica alle masse", diceva. Ed è quello che ha fatto per tutta la sua vita".  «Abbiamo cercato il filo conduttore della storia di Luciano. E abbiamo trovato questa frase che racchiude tutto. Nicoletta Mantovani, vedova del grande tenore, spiega così il senso di Pavarotti - Un'emozione senza fine, il concerto evento all'Arena di Verona nel giorno del decennale della scomparsa del Maestro trasmesso in diretta in prima serata su Rai1 (FOTO).

Tanti gli amici e i colleghi che hanno risposto all'appello, a partire da Josè Carreras e Placido Domingo, interpreti di uno dei momenti più popolari della carriera del Maestro con i Tre Tenori. E oltre al soprano Angela Gheorghiu, al tenore Fabio Armiliato, anche ospiti dal fronte pop, con Zucchero, Eros Ramazzotti, Nek, Fiorella Mannoia, Giorgia, i 2Cellos.

Andrea Bocelli in collegamento da Roma. «Per ricordare Luciano, faccio parlare lui: le sue scelte parlano per lui. La sua idea era che la gente non si avvicinava alla lirica per il semplice fatto che non la conosceva. E il suo obiettivo è sempre stato quello: avvicinare la lirica alla gente. E per questo viene ancora ricordato oggi. Era un artista che aveva sempre voglia di mettersi alla prova, non si tirava indietro davanti alle nuove sfide. Non pensava di essere arrivato», aggiunge la signora Mantovani che non  vuole paragonare l'evento in Arena all'esperienza fortunata del Pavarotti & Friends, il concerto benefico che il tenore organizzava nella sua  Modena con artisti pop da tutto il mondo. «Impossibile ripeterlo. L'anima era lui e gli amici venivano a Modena per la gioia di cantare con lui».  «Non si è mai dimenticato di essere figlio della Guerra e per questo tra i suoi impegni c'era quello di aiutare i bambini».

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«Il mio è un ricordo di affetto e di ammirazione per Luciano Pavarotti. Per tutto quello che ci ha dato a livello artistico e personale». A dirlo è Josè Carreras, tra gli ospiti dell'Arena di Verona. «Ho tanti ricordi di Luciano. Difficile sceglierne uno: ci sono quelli divertenti, quelli frivoli, quelli seriosi e quelli profondi. A parte il suo carisma, la sua immediatezza, a volte era anche un filosofo e questo lo rendeva speciale. È stato lui negli ultimi 30-40 anni a fare grandi concerti negli stadi, negli spazi aperti per 20-30-40 mila persone». Carreras ha anche raccontato come Pavarotti sia riuscito a convincerlo a far parte dei Tre Tenori: «È una storia lunga: era un momento molto speciale per me, e lui ha voluto farmi questo regalo». "Penso che sia uno dei più grandi artisti del mondo della lirica. E poi anche un collega molto divertente. Il 1990, alle Terme di Caracalla, con il primo concerto dei Tre Tenori ha dato iniziato a qualcosa di differente per il mondo della lirica". Così  Placido Domingo ha ricordato Luciano  Pavarotti. "Un grande artista dei nostri giorni, che rimarrà nella mente e nel cuore degli amanti dell'opera". 

Una serata all'insegna delle emozioni e dei ricordi quella organizzata nella spettacolare cornice dell'Arena di Verona. Sono state proiettate anche immagini di repertorio che hanno spaziato dalle prime interpretazioni liriche alla divertente e impensabile partecipazione accanto a Fabio Fazio al Festival di Sanremo nel 2000; ricordi personali e aneddoti raccontati da chi lo ha conosciuto e vissuto da vicino; duetti virtuali con gli amici Placido Domingo e Josè Carreras che hanno ricreato le atmosfere rimaste indelebili dei Tre Tenori per My Way (dal concerto a Los Angeles nel 1994), con Eros Ramazzotti per Se bastasse una canzone (nel Pavarotti & Friends del 1998), con il flauto di Andrea Griminelli e Fiorella Mannoia in Caruso (dal Pavarotti & Friends del 2001).

Oltre tre ore di spettacolo nelle quali è stata ripercorsa la storia umana e artistica del grande tenore, amato e conosciuto in tutto il mondo. Generoso è stato uno degli aggettivi più utilizzati per ricordare Luciano Pavarotti. Generoso e disponibile, simpatico, carismatico. Impossibile non volergli bene. Dopo un'anteprima con i ragazzi de Il Volo, con la soprano Angela Gheorghiu per Granada e un collegamento da Los Angeles con il regista Ron Howard che sta realizzando un film sulla vita del tenore italiano, la serata è partita con la 'reunion' virtuale dei Tre Tenori: Josè Carreras e Placido Domingo hanno dato nuova vita ai Tre Tenori. 

Molti  gli artisti che hanno risposto all'appello: tra i primi Zucchero, che partecipò a tutte le edizioni del Pavarotti & Friends e che nel 1992 convinse il Maestro a cantare al suo fianco l'aria di Miserere. E con Miserere e Così celeste Pavarotti è tornato, in altri duetti virtuali, a far risuonare la sua voce potente. Oltre alle interpretazioni dei tenori Fabio Armiliato, Francesco Meli e Vittorio Grigolo, toccante l'interpretazione di Imagine di Giorgia, dell'Ave Maria di Nek, di Massimo Ranieri e Angela Gheorghiu in Te voglio bene assaje, dei 2Cellos con La donna è mobile e 'O sole mio. Non sono mancati i ricordi di Fabio Fazio di Alex Del Piero che ha rivelato la fede bianconera di Pavarotti  e di Andrea Bocelli. 

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto arrivare a Nicoletta Mantovani una lettera: «la sua potente voce uno strumento di pace e solidarietà verso i più bisognosi. L'immensa eredità culturale trasmessa dal grande tenore modenese appartiene al patrimonio universale della musica», ha scritto il presidente. Una parte dell'incasso della serata sarà devoluto all'UNHCR a sostegno dei rifugiati, oltre a una raccolta fondi destinata alla Casa Museo.