Jimmy Villotti: il jazz, i libri e Paolo Conte

Appuntamento lunedì sera a Spilamberto

Jimmy Villotti

Jimmy Villotti

Modena, 20 dicembre 2015 - Il crescendo di chitarra in Diavolo Rosso, una delle hit più popolari di Paolo Conte apparsa in Appunti di viaggio del 1982, è solo di Jimmy Villotti. Suonava lui, il musicista bolognese ora settantunenne, nell’orchestra del maestro di Asti in quel decennio (1981-1991) quando assieme conquistarono l’Europa e oltre.

Jimmy Villotti, dopo avere accompagnato per anni i migliori cantanti italiani (da Morandi alla Vanoni), è tornato negli ultimi tempi al jazz, il suo primo amore.

Lunedì 21 dicembre sarà in concerto all’Enoteca La Gabia dal Vein, di via San Giovanni 73 a Spilamberto (prenotazione tavoli 3271346566), per l’inaugurazione invernale del locale.

Un personaggio poliedrico, che oltre alla musica ha cavalcato negli anni la passione per la scrittura, con racconti e romanzi spesso ambientati in un’Emilia notturna e comunque condita dai suoni. Un binomio che lo ha portato a sperimentare e a mettersi in gioco rovistando nei generi più vari, non solo musica d’autore e jazz, ma anche rock (sua l’opera Giulio Cesare) e la formidabile inventiva degli Skiantos.

E poi non molti musicisti possono vantare una canzone dedicata come ha fatto Paolo Conte nel 1987 per l’amico: Jimmy ballando è un brano di grande atmosfera, nel quale l’avvocato evoca non solo la grandezza di Villotti sul palco, ma la sua geniale visione della vita e soprattutto il grande legame che fra i due si era sviluppato dopo i concerti, compagni di cibo e vino: «Jimmy, non credi che possiamo/ offrirci un pranzo da pascià,/ a questo punto della nostra vita, /vento d’autunno... / quindi entriamo qua».

r. j.