Notte della danza a Modena, pronto il bis

Grande successo per la notte dedicata alla cultura. Sindaco Muzzarelli e assessore Bortolamasi in prima fila: "La replicheremo"

Una grande notte dedicata alla cultura a Modena

Una grande notte dedicata alla cultura a Modena

Modena, 16 maggio 2022 - Una notte magica quella di sabato per i principali luoghi culturali della città che, aperti fino a tarda ora, hanno ospitato balletti e performance messi in scena da giovani professionisti. Erano migliaia i modenesi (e non solo) che si spostavano da palazzo dei Musei all’ex Sant’Agostino, dal Collegio San Carlo al Santa Margherita, da un appuntamento all’altro in centro, secondo un calendario frutto di una regia attenta firmata da Monica Ratti e Vittoria Cappelli.

E’ passata così la Notte Europea dei Musei che ha visto sì numerose visite guidate ai luoghi d’arte, ma soprattutto ha permesso di assistere a suggestive coreografie. Tra quelle di maggior impatto senz’altro la performance afro e hip hop tra gli scaffali della biblioteca Poletti ("Ci siamo scatenati in occasione dei 150anni della biblioteca", spiega la responsabile Maria Elisa Della Casa) oppure quelle de LaCapriola con Matteo Fiorani alla meravigliosa sala Cardinali della San Carlo e la ginnastica artistica al Lapidario Estense. Benché non si trattasse di una vera e propria notte bianca tanti negozi erano aperti e hanno fatto affari, così come i bar e i ristoranti.

Il sindaco Muzzarelli e l’assessore Andrea Bortolamasi sono andati a vedere i balletti dell’Estense, dove si è esibita tra le pale del ‘600 la scuola Khorovodarte con ospite la ballerina Chiara Malavasi del corpo di ballo di Budapest. All’entusiasmo via social del primo cittadino ("Serata magica per la nostra città con la danza, che considero squadra e scuola di esperienza e di vita") il si unisce il commento dell’assessore: "Lo spettacolo della Notte dei Musei ha incantato la città: la danza, con i suoi magnifici interpreti, ha animato i luoghi della cultura in città, tutte sold-out. Abbiamo investito sul programma ed è andata meglio di ogni più rosea aspettativa: possiamo già dire che siamo al lavoro per replicare questo esperimento, nel 2023".

Si replicherà, dunque, un evento che già il primo anno ha dato i frutti sperati. Ora c’è il tempo di studiare la formula, ricordando che la cosiddetta "dancing museums" (danza nei musei) è ormai una abitudine che dura in giro per il mondo da una quindicina di anni, con numerosi convegni dedicati a questa pratica di contaminazione.