Modena, 20 maggio 2011. Nello scorrere i titoli che compongono il cartellone del Teatro Storchi e del Teatro delle Passioni di Modena per la stagione 2011.2012, le cui programmazioni sono curate da Emilia Romagna Teatro Fondazione, appare evidente l’importante impegno produttivo dello stabile pubblico dell’Emilia-Romagna. Una qualità che da sempre ne connota l’attività, nel segno di scelte attente ai grandi protagonisti della scena europea, senza per questo trascurare quelli della scena italiana.

In questa luce la stagione del Teatro Storchi, vede, in apertura, La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht di cui è protagonista un sempre grande Umberto Orsini qui diretto da Claudio Longhi insieme a un gruppo di giovani attori. Lo spettacolo giunge a Modena dopo aver registrato un mese di repliche al Teatro Argentina di Roma salutato da uno straordinario successo di pubblico.

Il palco del Teatro Storchi ospiterà anche il debutto nazionale di Un tram che si chiama desiderio diretto da Antonio Latella regista quarantenne tra i più talentuosi della sua generazione con Laura Marinoni che molti ricorderanno ne Le Signorine di Wilko e con il giovane Vinicio Marchioni qui alla sua prima prova teatrale importante dopo i successi cinematografici e televisivi. Il Teatro delle Passioni ospiterà le riprese di due produzioni recenti: Finale di Partita, vincitore del premio Ubu per il miglior spettacolo 2010, che si fregia della regia di un grande Massimo Castri, con l’interpretazione magistrale di Vittorio Franceschi e Milutin Dapcevic, e Freddo, un lavoro crudo, dal forte impatto emotivo che tratta un tema cruciale come la xenofobia, scritto dallo svedese Lars Norén, qui nella lettura registica di Marco Plini i cui protagonisti sono un gruppo di adolescenti di estrema destra.

L’attenzione rivolta ai giovani che Emilia Romagna Teatro Fondazione persegue a vasto raggio, sia nella proposta degli spettacoli con argomenti di forte sensibilità sociale, sia nel favorire l’accesso alla scena teatrale a giovani attori e compagnie, prende forma in due importanti produzioni che saranno al Teatro delle Passioni: Karamazov, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, firmato da César Brie con la partecipazione degli studenti di teatro del Cantiere delle Arti, un progetto artistico curato dallo stesso Brie, e L’uomo della sabbia, nuova produzione dei Menoventi, giovane compagnia che ha già avuto modo di farsi conoscere dal pubblico modenese nella stagione scorsa. Lo spettacolo rientra nell’ambito di Progetto Prospero volto a promuovere e favorire la circuitazione di produzioni teatrali e artisti a livello europeo.

Sempre nell’ambito del Progetto Prospero è Mariti, storico film di John Cassavetes, qui nell’adattamento per il teatro diretto dal belga Ivo van Hove.

La stagione 2011-12 non trascura poi la qualità degli spettacoli senza diminuire l’attenzione rivolta ai grandi interpreti del panorama teatrale con grandi nomi che saranno in scena al Teatro Storchi. Tra tutti, Mariangela Melato diretta da Massimo Luconi ne Il dolore, tratto dall’omonimo racconto di Marguerite Duras che registra un drammatico episodio della vita della scrittrice, e Massimo Popolizio in un aspro lavoro diretto da Lluìs Pasqual sul tema delicato e amaro della pedofilia che trae spunto da uno scandalo apparso sui giornali nel 2003, dal titolo Blackbird scritto da David Harrower, rivelazione della nuova drammaturgia scozzese e diretto dallo spagnolo Luis Pasqual.

Toni Servillo, uno dei più straordinari interpreti della scena teatrale e cinematografica italiana, sarà al Teatro Storchi per raccontare la sua città in un recital di grande poesia Toni Servillo legge Napoli attraverso un viaggio nelle parole di Napoli, da Lassammo fa’ Dio… di Salvatore Di Giacomo a Fravecature di Raffaele Viviani e a Vincenzo De Pretore di Eduardo De Filippo, fino alla voce contemporanea di Mimmo Borrelli ed Enzo Moscato. Fabrizio Gifuni, sarà in scena con il suo L’ingegner Gadda va alla guerra, in cui la figura dello scrittore milanese Carlo Emilio Gadda viene assimilata a quella di un Amleto contemporaneo, e fatta rivivere con le parole indelebili di due fra le sue opere più personali, Il diario di guerra e di prigionia e Eros e Priapo. Neri Marcorè, insieme a Claudio Gioè, accompagnati dal vivo dagli Gnu Quartet presentano Eretici e Corsari uno spettacolo che attraverso monologhi, articoli, canzoni, frammenti di interviste di due artisti e intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Giorgio Gaber tracciando un’impietosa radiografia degli anni ’70.

Una grande attrice, Giulia Lazzarini, già grande interprete per Strehler, sarà al Teatro delle Passioni in Remake, omaggio alla sua straordinaria carriera teatrale.

Non mancano poi allestimenti di autori classici del teatro di tutti i tempi come Moliére, con una delle sue commedie più celebri Il malato immaginario per la regia di Marco Bernardi, Goldoni con Il Ventaglio, diretto da Damiano Michieletto, commedia ambientata in un borgo fuori Milano che mette in scena un esilarante intreccio comico, Shakespeare con Il racconto d’inverno, un’opera che appartiene all’ultimo periodo del drammaturgo inglese, una favola triste con momenti di grande liricità, per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, oppure un grande scrittore romantico come Heinrich von Kleist con Il principe di Homburg, nell’allestimento di Cesare Lievi. O ancora La Divina Commedia, il capolavoro di Dante Alighieri in un allestimento del regista lituano Eimuntas Nekrošius, artista geniale e visionario che il pubblico di Modena ha potuto apprezzare nell’allestimento di Anna Karenina andato in scena nello stesso Teatro Storchi nel 2008. Lo spettacolo sarà ospitato al Teatro Comunale di Modena.

In un percorso che si snoda tra tradizione e innovazione lo sguardo di Emilia Romagna Teatro si rivolge anche a produzioni che appartengono alla scena teatrale contemporanea, tra questi alcuni spettacoli presentati al Teatro delle Passioni come Due Lupi, che vede Virgilio Sieni dirigere le gemelle Pasello, Silvia e Luisa, in un lavoro che trae spunto da Il grande quaderno di Agota Kristof – prima parte della trilogia della Città di K, una fiaba notturna a cui le due danzatrici danno corpo e voce, o The End dei veneti Babilonia Teatri spettacolo scandito da un incalzante rap sincopato che riflette sul tema della morte e sul rapporto che una società come la nostra, consumistica e superficiale, ha con essa. Torna poi il Teatro delle Albe, dopo Detto Moliére presentato nella recente edizione di VIE Scena Contemporanea Festival, con la nuova produzione Rumore di Acque, scritta e diretta da Marco Martinelli, un poemetto in versi ambientato su un’immaginaria isola del Mediterraneo seguendo le rotte clandestine che dall’Africa arrivano alla Sicilia. Arriva la giovane compagnia Fibre Parallele, che si è imposta recentemente sulla scena teatrale europea, con Duramadre un lavoro “estremo” che loro stessi definiscono “politico” ispirato a The Road un romanzo apocalittico di Corman Mc Carthy, ambientato in un tempo futuro in cui l’umanità sembra giunta al termine per colpa di ciò che sta già avvenendo nel nostro presente.

Infine una commedia, da sempre considerata anticipatrice del movimento surrealista e del teatro dell’assurdo, Ubu Roi di Alfred Jarry, per la regia di Roberto Latini, un divertissement letterario che ha per obiettivo l’esplicita dissacrazione dei moduli teatrali tradizionali.