
di Alessandro Bedoni Se si volesse spiegare a qualcuno in due parole questo campionato del Modena, basterebbe mostrargli la partita di venerdì sera a Palermo. Un torneo, quello canarino, esattamente come la gara del Barbera, un vero e proprio ottovolante, tra picchi esaltanti e amnesie inspiegabili e letali. Sul campo dei rosanero, dopo un primo tempo da stropicciarsi gli occhi, è seguita una ripresa da film dell’orrore, con i gialli che dopo la rete annullata (giustamente) a Falcinelli per fuorigioco sono andati in tilt, complice pure, a livello psicologico, la terza rete letteralmente regalata ai padroni di casa. Dopo trenta giornate i numeri, che alla fine dipingono sempre una realtà attendibile, dicono che il Modena sinora pareggia pochissimo, ed ha perso qualcosa come quattordici partite su trenta, quasi la metà, così come Cosenza, Spal e Brescia; il contraltare è invece il numero di vittorie, undici, che in un campionato che regala tre punti a successo consentono alla truppa di Tesser di viaggiare ancora nelle zone alte della parte destra della graduatoria, nonostante le quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate che confermano questo andamento ‘a strappi’, che danno l’idea di una squadra che fa affiorare qualche limite evidente. Attenzione però: è vero...