Altro che ripartenza e ricostruzione Questo gruppo ha scritto la storia

Così una stagione che doveva essere interlocutoria ha portato a risultati che nessuno pronosticava. Gran parte del merito a uno staff che ha saputo accompagnare tutti i giocatori senza mai avere fretta.

Altro che ripartenza e ricostruzione  Questo gruppo ha scritto la storia

Altro che ripartenza e ricostruzione Questo gruppo ha scritto la storia

di Alessandro Trebbi

Un successo che entra di diritto nella storia di Modena Volley, quello di Roeselare. Non tanto per arricchire la bacheca già più ricca d’Italia, col 42esimo trofeo complessivo, il 14esimo europeo, la quinta Coppa Cev. La storia l’ha scritta il gruppo, quello che è stato capace di costruire in questa stagione che doveva essere di ripartenza, di costruzione di una base, non certo di successi, un cammino splendido. Autoregolandosi con pazienza, anche in mezzo a sconfitte preoccupanti e a normali alti e bassi, la Valsa Group è riuscita nella doppia impresa di chiudere terza la regular season, davanti a corazzate come Gas Sales Piacenza e Lube Civitanova, per intenderci, e appena dopo di vincere la Coppa Cev, nella quale Piacenza e Belchatow sulla carta sembravano dover recitare il ruolo delle protagoniste.

Il merito? Difficile assegnarne uno soltanto, dalla società che ha saputo scommettere creando un bel mix di giocatori dando loro tranquillità, fino agli stessi atleti che sono cresciuti tecnicamente e moralmente in campo. Un pezzettino leggermente più grande del merito, però, oggi va allo staff tecnico, che ha avuto l’enorme dote che spesso manca quando c’è bisogno di ottenere risultati, di darsi delle conferme: quella di non avere fretta. Così sono arrivate la costruzione di un ruolo diverso per Ngapeth, all’interno dello spogliatoio, la gestione dei momenti di sofferenza di Lagumdzija e la crescita esponenziale dei giovani, Rinaldi e Sanguinetti su tutti, ma anche Sala o, come ha dimostrato il match di mercoledì, Gollini. Già, mercoledì. Una festa infinita in campo e fuori, una serata da parterre de roi, dove in tribuna c’era anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: "Un fatto straordinario – ha commentato a bordo campo appena caduta l’ultima palla – la città nella quale il volley vale il calcio e forse anche qualcosa di più si è riusciti a cogliere un risultato che rimarrà nella storia anche e soprattutto per come è stato completamente ribaltato il verdetto dell’andata. Questi ragazzi sono stati davvero magnifici". Una partita nata dalla voglia assoluta di compierla, quella impresa, una voglia emersa in ognuno dei protagonisti, determinato come non mai a ribaltare la sconfitta della settimana precedente, concentrato, agonisticamente cattivo. Lo ha ricordato lo stesso Andrea Giani per tutta la settimana, ai suoi ragazzi: "Dobbiamo entrare in campo dimostrando da subito ai nostri avversari che non hanno possibilità, che se siamo costretti a giocare quindici set, li vinciamo tutti e quindici". Così è stato.

E ora? Ora un’impresa ancora più difficile, ovvero quella di battere Piacenza in gara 5. Difficile per il valore dell’avversaria, che conterà di più rispetto alla coppa: l’assioma secondo cui contro Roeselare tutto dipendesse dalla prestazione di Modena non è del tutto sovrapponibile a uno scontro con Piacenza, infarcita di fuoriclasse che possono diventare infermabili indipendentemente dalla volontà e dalle armi degli avversari. Però ci sono diversi fattori: il primo è il morale alto dettato dal successo in coppa, anche se andrà gestita l’euforia post vittoria; il secondo si chiama PalaPanini, con una prevendita che finalmente viaggia a gonfie vele e sembra poter garantire a Bruno e compagni il giusto clima per accogliere una sfida di questa portata e questa difficoltà. Se l’approccio sarà lo stesso che la Valsa Group ha avuto contro Roeselare, ne vedremo delle belle.