Altro che soprannome, ora Magnino gioca come Magnusson

Altro che soprannome, ora Magnino gioca come Magnusson

Altro che soprannome, ora Magnino gioca come Magnusson

Magnusson: è il soprannome che i compagni di squadra hanno dato a Luca Magnino, il venticinquenne centrocampista del Modena che sta disputando una stagione superiore a ogni previsione. Magnusson per gli appassionati di calcio non più giovani è soprattutto lo svedese Roger Magnusson, ala destra dal dribbling letale, tanto da essere soprannominato con un po’ di esagerazione ’il Garrincha biondo’, utilizzato dalla Juventus nella Coppa dei Campioni 1967-68. Classe 1945, acquistato dal club bianconero nel 1966 dall’Atvidaberg e subito girato in prestito al Colonia per il blocco ai giocatori stranieri conseguente alla disastrosa partecipazione dell’Italia al Mondiale d’Inghilterra, Magnusson arrivò a Torino nel 1967 per essere utilizzato solamente in Coppa dei Campioni, che all’epoca era un torneo a eliminazione diretta riservato alle squadre che avevano vinto il campionato la stagione precedente. Era la Juve ’operaia’ di Heriberto Herrera, con un solo ’colletto bianco’, il brasiliano Cinesinho, che in Italia aveva debuttato proprio con la maglia del Modena nel 1962, e l’utilizzo di Magnusson rappresentò una concessione senza precedenti e senza seguito. Lo svedese in quella Coppa dei Campioni disputò 6 partite realizzando 2 reti, entrambe decisive, la prima negli ottavi al Rapid Bucarest, battuto 1-0 a Torino, la seconda nello spareggio di Berna dei quarti contro l’Eintracht Braunschweig, superato 1-0. In semifinale i bianconeri trovarono sulla loro strada il Benfica di Eusebio, vittorioso sia a Lisbona che a Torino, e l’avventura italiana di Magnusson, soprannominato anche ’ghiaccio bollente’, finì lì. Perdurando la chiusura delle frontiere, la Juventus lo cedette, prima in prestito poi definitivamente, al Marsiglia, dove l’ala svedese vinse due campionati, altrettante coppe di Francia e una Supercoppa francese. Prolifico attaccante di quel Marsiglia era il croato, all’epoca jugoslavo, Josip Skoblar, classe 1941, che grazie soprattutto agli assist di Magnusson vinse per tre volte la classifica dei marcatori del campionato francese, nel 1971 con ben 44 reti che gli valsero la Scarpa d’oro.

Roger Magnusson, 14 presenze e 3 reti nella Svezia, aveva un fratello a sua volta calciatore, Benno Magnusson, classe 1953, centrocampista di Kaiserslautern ed Hertha Berlino in Germania, 11 presenze in nazionale. Altro Magnusson calciatore di alto livello è stato Mats Magnusson, classe 1963, 30 presenze e 9 reti nella Svezia, attaccante del Benfica battuto 1-0 dal Milan nella finale di Coppa dei Campioni 1990. Nessuno dei Magnusson ha mai giocato in Serie A, Magnino, invece, potrebbe anche farcela.

Rossano Donnini