
CONSIGLI 6,5. Una mano malconcia non gli impedisce di presentarsi, dal 1’, al suo posto. Bene su Ciurria al 10’, benissimo su Colombo 2’ dopo – ma l’attaccante ospite era in offside – prima dei due gol subiti che tuttavia non gli macchiano la pagella.
TOLJAN 6. Kyriakopulos gli lascia spazio, lui se lo prende. In crisi al cospetto di Gomez, limita comunque i danni.
ERLIC 6. Incollato a Colombo, cui non lascia nemmeno un battito d’ali. Fino, ovviamente, al 21’ s.t., quando il centravanti del Monza ‘saluta e se ne va’ lasciandolo sul posto.
TRESSOLDI 5,5. L’impressione è che giochi sempre sul filo, prendendosi rischi non richiesti. Raddoppi faticosi riscattati da una gran chiusura, in avvio di ripresa, su Colombo che poi gli scappa in occasione del gol. Anche perché il brasiliano, nell’occasione, si fa male (23’ s.t. Ferrari 6. Entra a freddo, ci prova nel recupero dalla distanza)
VIÑA 5,5. Intraprendente nella metà campo avversaria: il qualcosa di troppo che concede alle ripartenze di Ciurria non passa, però, in cavalleria. Come le consuete imprecisioni che denotano condizione in divenire (15’ s.t. Pedersen 6. Buon impatto)
BOLOCA 6. Ora mezzala, ora metronomo. Buona efficacia nel dettare tempi e passaggi: si sgonfia quando si sgonfia il Sassuolo.
HENRIQUE 6. Si scambia compiti di regia ed incursione con Boloca, con cui l’intesa è ormai consolidata. Bene nel primo tempo, molte e diffuse fatiche nella ripresa, chiusa anzitempo (37’ s.t. Castillejo s.v. Dentro per l’infruttuoso serrate finale)
THORSTVEDT 6. Più trequartista che mezzala, avrebbe i movimenti giusti tra metà campo e area avversaria, dove fa valere stazza notevole e corsa da centrocampista ‘puro’, ma è sghembo quando si tratta di concludere di testa e di piede (1’ s.t. Bajrami 4,5. Confusionario e inconcludente, mai dove dev’essere)
BERARDI 6,5. Di Gregorio gli nega la rete, per due volte, al 35’. Mette in porta Laurientè al tramonto del primo tempo: un paio di errori nella ripresa non lo privano della palma di migliore dei suoi.
PINAMONTI 6. Esce spesso dai ‘blocchi’ per suggerire una sponda. Egoista al 28’, quando non serve Laurientè scegliendo un tiro così così: ai centravanti succede (15’ s.t. Mulattieri 5. Ancora acerbo)
LAURIENTÉ 4,5. Ad un passo dal gol al 6’, corre lungo traiettorie che conosce a memoria lui come chi lo ‘bada’, che lo chiude spesso con successo deprimendolo. Ha la palla buona al 44’, sul suo piede a tu per tu con Di Gregorio, la calcia in curva. L’errore, piaccia o no, determina, come determina quello nel finale.
s. f.