Bouhali lo specialista: "Vi spiego la D"

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Ha avuto due maestri d’eccezione come Ivan Juric e Alessio Dionisi. Aimen Bouhali li ha incrociati sul suo cammino quando non erano tecnici affermati, alla Primavera del Genoa l’attuale mister del Toro nel 2013-14 e qualche anno dopo a Fiorenzuola in D quello sassolese. Anche a loro ha cercato di rubare qualcosa e ora a 27 anni il centrocampista nato a Napoli da mamma italiana e papà tunisino sogna di conquistare con la maglia del Carpi quella C che non ha mai giocato, pur avendola conquistata due volte sul campo: nel 2015-16 a Gubbio vincendo la D e qualche mese fa col Lentigione, vincendo i playoff ma rinunciando poi al ripescaggio. "È stato importantissimo partire bene in campionato col Mezzolara – racconta – la crescita rispetto alla Coppa fa parte di un percorso che dobbiamo fare, più ci alleniamo insieme più miglioreremo. Domenica vogliamo ripeterci a Salsomaggiore per dare subito un’impronta al campionato". Per Bouhali, correggese adottivo dopo essersi trasferito ad appena 2 anni nella cittadina reggiana, la D non ha segreti con 8 stagioni di fila in quarta serie fra Correggio, Gubbio, Fiorenzuola e Lentigione, con quasi 230 gettoni, 9 reti e 4 playoff giocati negli ultimi 5 anni.

"Per vincere la D serve prima di tutto tanto entusiasmo – spiega – che si alimenta con una serie di vittorie. È importante stare agganciati il più possibile al vertice della classifica e continuare a lavorare duramente in campo senza mollare. Fin qui l’avventura a Carpi è stata emozionante come me l’aspettavo. Conoscevo già il presidente Lazzaretti, l’ho ritrovato con grande entusiasmo. Appena ho ricevuto la chiamata non vedevo l’ora di firmare. Il mio ruolo? Nasco mezz’ala, anche se l’anno scorso ho fatto anche il playmaker. Nel nostro centrocampo c’è tanta qualità e anche i giovani stanno facendo la differenza. Io sicuramente devo migliorare il rapporto col gol, i miei pochi (sorride, ndr) li ho segnati quasi tutti con tiri da fuori, ma posso fare meglio negli inserimenti".

Sono tanti i ricordi che si porta dietro. "Juric già allora faceva dell’intensità la sua prerogativa – ricorda – ci chiedeva di andare sempre fortissimo, poi ho avuto la fortuna di avere Dionisi, un allenatore che cura molto il rapporto con il giocatore e la parte tecnico tattica. Le stagioni più belle sono state a Gubbio, dove abbiamo vinto, ma anche il 2° posto in Eccellenza a Correggio e l’anno scorso la vittoria dei playoff a Lentigione. Fra i compagni invece mi ha impressionato ’Ciccio’ Lodi quando mi allenavo con la prima squadra al Genoa, vederlo calciare era uno spettacolo".

Davide Setti