L’esonero del direttore sportivo Giorgio Marinucci è l’ennesimo scossone di una stagione che fin qui ha regalato quasi solo delusioni all’Athletic Carpi. Nessuno pensava che una squadra costruita a settembre, senza ritiro, senza amichevoli e senza nemmeno un campo in cui allenarsi potesse competere con le corazzate come Rimini, Ravenna e Lentigione "pensate" a giugno per salire in Lega Pro. Ma il girone di andata dei biancorossi, con 24 punti in 19 gare (media di 1,26) è altamente al di sotto delle attese e soprattutto la classifica è di quelle da far drizzare le antenne, con un 8° posto a -6 dai playoff e +6 sui playout, ma con alle spalle quasi solo squadre con gare da recuperare. Ma è soprattutto il progetto tecnico che è saltato in aria ormai da mesi, con 3 allenatori che si sono succeduti e ora anche il direttore sportivo, scelto in estate dal patron Lazzaretti quando era a Correggio, che è stato fatto fuori, con un comunicato che ne indica le colpe senza giri di parole. "Un girone d’andata chiuso al di sotto delle aspettative – si legge nella nota di esonero - considerando il valore iniziale della rosa, il progressivo peggioramento della classifica, l’urgenza di un programma chiaro di ampliamento e rafforzamento di una rosa assottigliata dalle partenze e dagli infortuni, hanno reso necessario un drastico cambio di direzione per non rischiare di compromettere un’intera stagione. Un provvedimento che vuole lanciare un segnale chiaro ad un gruppo di lavoro richiamato ad un immediato cambio di rotta". La colpa principale imputata a Marinucci, che ieri interpellato ha preferito non rilasciare dichiarazioni, è quella di non essere riuscito a portare nel mercato di dicembre e gennaio rinforzi in un centrocampo che con gli infortuni di Bolis (fermo da inizio anno per la schiena), Borgarello (out ...
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