Carpi, qualche conto aperto con gli arbitraggi

Calcio serie C Troppi episodi dubbi nelle due gare con Vicenza e Padova che hanno ampliato il distacco dalla vetta

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Nessuno ha alzato ufficialmente la voce, ma non è un segreto che in casa Carpi ci sia più di un malumore per le ultime decisioni arbitrali che hanno riguardato la squadra di Riolfo.

Le gare con Vicenza e Padova, che di fatto hanno ampliato il solco da -4 a -9 rispetto alla vetta della classifica, hanno visto protagonisti i direttori gara Meraviglia di Pistoia e De Santis di Lecce con almeno 4 episodi che in casa biancorossa hanno alzato il livello di rabbia oltre la soglia di attenzione.

A Vicenza. Due gli episodi finiti nel mirino nella sconfitta di Vicenza. Quello attorno a cui ruota tutta l’amarezza biancorossa è il secondo cartellino giallo non sventolato da Meraviglia dopo 4’ della ripresa a Cappelletti. Già ammonito nella prima frazione, il centrale vicentino aveva vistosamente strattonato la maglia a Biasci, che stava per entrare in area, sbilanciandolo e facendolo cadere, tra l’altro sotto gli occhi del collaboratore Barone di Roma che era a due passi, proprio a fianco della panchina del Carpi, tutta balzata in piedi per chiedere il secondo giallo. La gara che era ancora sullo 0-0 avrebbe potuto prendere una strada ben diversa, col Vicenza in dieci per oltre 40’. Una decisione che di fatto ha influito anche sul successivo successo del Vicenza col Modena, visto che Cappelletti (che in caso di rosso avrebbe saltato il match coi canarini) ha poi segnato il gol da tre punti. Se c’è poco da dire, poi, sul rosso a Jelenic (come sono giuste le due giornate), hanno destato stupore le due giornate a Maurizi per il fallo a metacampo su Cinelli che aveva il pallone fra i piedi. Nella motivazione (su cui il Carpi ha fatto ricorso, poi respinto) si parla infatti di «atto di violenza senza la possibilità di giocare il pallone», che invece Maurizi aveva probabilmente anche toccato dopo l’impatto. E così il fantasista ha saltato sia Cesena che Padova.

Col Padova. Ma la rabbia biancorossa si è riversata anche sulla gara col Padova. Macroscopico l’errore della guardalinee Abruzzese di Foggia, che non si è accorta che Kresic quando ha staccato di testa per l’1-0 era un metro oltre a tutti in netto offside. E poi al 24’ della ripresa, poco prima del pari, Biasci era finito a terra in area dopo l’ancata di Rondanini da cui le proteste per il rigore non fischiato.

Infermeria. Intanto ieri alla ripresa erano assenti i lungodegenti Pellegrini e Lomolino (per lui versamento al polpaccio, lo stop sarà lungo) oltre a Saric, che oggi effettuerà gli esami al ginocchio anche se si spera di poterlo avere per Rimini, e Vano che non preoccupa ma che per almeno due o tre giorni dovrà stare ai box per recuperare dall’acciacco alla coscia. Con l’emergenza totale a sinistra (dove c’è solo Sarzi Puttini) la società sta valutando di tornare sul mercato per un terzino.

d.s.