Carpi, si va avanti con Bagatti, ma l’attacco va potenziato

Troppo poche le reti segnate dalle punte, compensano le prodezze dei centrocampisti

La rabbia per l’epilogo della gara di Crema non ha portato scossoni sulla panchina del Carpi. Il patron Claudio Lazzaretti ieri ha rinnovato la fiducia nel tecnico fiumalbino, anche se la sensazione è che il derby di domenica con il Ravenna possa rappresentare uno spartiacque decisivo. I numeri del rendimento esterno d’altronde sono inconfutabili e con appena 8 punti in 8 gare il Carpi è fra le peggiori di del girone, al contrario della marcia da "schiacciasassi" quando gioca al "Cabassi". E’ vero che questa volta è arrivato un pari dopo 2 ko, ma la ripresa (non) giocata con uno e poi due uomini in più ha lasciato il segno forse più di una sconfitta. Ora toccherà di nuovo al gruppo fare quadrato e preparare al meglio la sfida col Ravenna, gasato dalla rimonta vincente nel derby col Forlì. E toccherà anche a Lazzaretti far capire una volta per tutte quali sono le sue intenzioni. Al Carpi attuale, costruito a immagine e somiglianza del calcio del suo allenatore, manca come il pane un riferimento offensivo. Dopo 16 giornate i numeri dei 4 attaccanti sono impietosi e il centrocampo di altissima qualità che fin qui ha prodotto i due capocannonieri biancorossi (7 reti di Cicarevic e 6 di Beretta) non può certo avere sempre la bacchetta magica: Arrondini è fermo a quota 5 reti dal 2 ottobre, e nelle ultime 10 gare è rimasto a secco; Sall dopo 2 mesi e mezzo di digiuno si è sbloccato con lo Scandicci ma il suol bottino è di appena 3 reti in 16 giornate, mentre Villa e Stanco sono fermi a un gol a testa e nell’ultimo mese non hanno inciso a gare in corso. In quattro hanno messo insieme 10 gol, poco più di 2 a testa, gli stessi che da solo ha segnato il capocannoniere del girone Recino.

Con questi numeri offensivi il secondo posto attuale, col secondo miglior attacco e la miglior difesa, è un piccolo miracolo, ma per riportare il Carpi fra i "professionisti" serve un attaccante. La storia biancorossa recente lo insegna, con gli arrivi nel mercato di riparazione dei vari Gherardi, Ferretti (promozione dalla D), Cesca (vittoria della C2) e Della Rocca (vittoria della C1) che cambiarono la stagione. Il Carpi ci ha provato con Formato e Gobbi, incassando da Lentigione e Sant’Angelo un "no grazie, sono incedibili", ha scartato le opzioni di Gucci (andato all’Arezzo) e De Angelis e ora potrebbe muoversi su Sebastiano Svidercoschi (‘99) del Dolomiti Bellunesi, in gol domenica contro la Clodiense, ma sul quale si stanno muovendo tante "big" di D, come la Sanremese capolista del girone "A". Se il Carpi vuol svoltare dal mercato deve arrivare il primo segnale.

Davide Setti