Carpi, è una corsa contro il tempo

Bonacini vorrebbe chiudere entro lunedì con una delle due cordate interessate, altrimenti proseguirà e punterà su Gilardino come tecnico.

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di Davide Setti

CARPI

Stefano Bonacini continua la sua lotta contro il tempo per la cessione del Carpi calcio. Quella di ieri potrebbe essere stata una giornata importante, ma il condizionale è d’obbligo in tutta questa vicenda, che il patron biancorosso sta portando avanti nel massimo riserbo, senza far trapelare nulla. Due sono i fattori da considerare: il primo è quello delle tempistiche, con un raduno fissato (anche se non ufficialmente) per il 18 agosto e una ripresa attorno al 20 per essere pronti in vista del via al campionato del 27 settembre, il tempo è davvero poco per definire un passaggio così complicato di quote e oneri, considerati anche i giocatori (almeno 5) che il Carpi sta cercando di vendere e che giocoforza in caso di cessione avranno un peso sul valore del Carpi. L’altro fattore è quello che Bonacini mette al primo posto, ovvero cedere la società solo a persone che possano garantire un futuro al Carpi.

Al momento sul tavolo ci sono due cordate, una veneta (imprenditori di Treviso?) e un’altra non ben precisata dietro alla quale potrebbe esserci come partner anche il ligure Colla. Impossibile sapere oltre, Bonacini da tre settimane sta lavorando in gran segreto, senza far trapelare nulla. Ieri mattina, secondo alcuni bene informatii, ci sarebbe stato un incontro di persona, non più solo contatti telefonici quindi, anche se lo stesso patron, contattato nel pomeriggio si è limitato a dire che "non ci sono novità". Quel che è certo è che per la prima volta negli ultimi 14 mesi - ovvero da quando a maggio 2019, dopo la retrocessione in Lega Pro avvenuta a Livorno, Bonacini aveva annunciato di voler vendere - l’addio sembra perlomeno una cosa possibile.

La scorsa estate, dopo qualche trattativa abbozzata (soprattutto quella con l’imprenditore Felleca, che poi virò su Foggia) era arrivato il cospicuo paracadute dalla B, allargato per le mancate iscrizioni di Palermo e Foggia, a chiudere in avvio ogni tipo di contatto, visto il costo eccessivo per chi avrebbe voluto rilevare la società. Ora è tutto diverso e da tre settimane, da quando il Carpi è stato eliminato dal Novara nei playoff, Bonacini è concentrato sulla cessione della società. Lo ha fatto lavorando in silenzio, senza mai rilasciare dichiarazioni sull’argomento, altro dettaglio non trascurabile per chi lo conosce. Le ultime vicende legate al tira e molla con la Lega Pro, alla bocciatura delle decisioni dell’assemblea da parte del Consiglio Federale e al coefficiente "inventato" dalla Figc che ha tolto al Carpi quel secondo posto che avrebbe avuto i griglia playoff per la media punti (usata in tutti gli atri campionati d’Europa) hanno contribuito a consolidare la volontà di Bonacini di provare a vendere, anche se solo a gente fidata.

C’è però anche ovviamente un piano-B, visti i tempi ristretti. Quella di domani è una sorta di prima data limite. Ed è anche quella che attendono sia il ds Stefanelli che Alberto Gilardino, ormai nettamente in pole, che dopo aver resistito alle avances della riconferma alla Pro Vercelli, ha chiesto di attende lunedì anche al Bologna, con cui c’è già l’accordo per ereditare la Primavera di Troise (ufficiale a Mantova).