"Con il Modena ho raccontato una passione"

Paolo Reggianini presenta il volume sui 110 anni di storia della società canarina: "Una meravigliosa avventura anche per me"

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La storia di oltre 110 anni, racchiuse in 400 pagine a firma Paolo Reggianini. Si chiudono con il libro curato dalla storica penna modenese (attualmente giornalista di TRC e per quasi 40 anni responsabile delle pagine sportive del Resto del Carlino) le celebrazioni del compleanno canarino, presentato ieri al "Braglia" con ospiti alcuni degli uomini che hanno rappresentato il Modena. Da Mayer a Pasino, da Ballotta a Maestroni, Pellegrini, Mandelli, Borsari, Gozzi, Vernacchia, fino agli attuali Pergreffi, Tesser, Vaira e Matteo Rivetti.

Prima di tutto, Paolo, i perchè di questa opera

"Doveroso festeggiare i 110 anni, così. Ho raccontato anche le mie ultime cronache per il Carlino, per il quale iniziai a scrivere nel 1984, era un Modena-Livorno di ottobre. È una ristrutturazione del libro per i 100 anni con nuova grafica, un nuovo cappotto, ridipinto... come direbbe un mio amico il titolo avrebbe potuto essere 110...per cento"

Cosa troviamo?

"Cronache, critiche, tabellini, qualcosa come 500 trasferte e oltre 1.200 partite raccontate. Inoltre, i rapporti affettivi con il club, indipendentemente da presidenti e allenatori. Mi sembrava giusto impegnarmi".

Lei quando iniziò?

"In quinta elementare, insieme ad alcuni miei compagni di scuola, realizzamo un giornalino chiamato ‘Il Piccolo’ e a me toccò la pagina sportiva. Avevo 11 anni, raccontai l’esito di un Modena-Massese del 1971, gol di Facchinetti".

Poi arrivò il Carlino...

"Leo Turrini seguiva la parte sportiva del Carlino, fu chiamato a lavorare a Bologna e mi venne assegnata questa responsabilità da Graziano Manni, responsabile dell’epoca. Sono arrivato fino al 2022...".

Ne ha viste tante, vero?

"Dal Modena di Bruno Giorgi a quella di Mascalaito del 1986. Le retrocessioni, Ulivieri, l’inizio dei guai dal 1994 e io ero presente a Massa Carrara quando il Modena perse e retrocesse in C2. Poi Gigi Montagnani, i tanti anni di benessere calcistico con Amadei non tenuti in giusta considerazione, fino agli anni più difficili con l’esclusione e il fallimento".

Le è rimasto nel cuore qualcuno in particolare?

"Ho sempre avuto buoni rapporti con tutti i presidenti. Con Farina è ancora oggi intenso ad esempio. Avevo 26 anni quando c’era Mascalaito, ne ho compiuti 62 con Rivetti. Prima il rapporto coi giocatori era confidenziale, per l’età ovviamente. Ora è diverso".

Il suo pezzo più significativo?

"L’intervista ad Amadei quando lasciò, credo sia stato il più significativo per tanti motivi"

Cosa le resta di questo percorso?

"Una meravigliosa avventura che va avanti. Per me il Modena non è solo la squadra per la quale tifo, ma una parte decisiva della mia carriera professionale. Per molti oggi sono quello del giornale o della tv che segue il Modena ed è gratificante. Grazie al Modena, e grazie al Carlino che mi ha dato la possibilità di vedere tutti gli stadi d’Italia".

Alessandro Troncone