"Con Rivetti un grande Modena anche in B"

Il presidente onorario Sghedoni elogia il suo successore: "Sapevo che avrei lasciato la società a persone splendide, i fatti lo dimostrano"

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di Alessandro Troncone

Se riascoltaste le parole di Carlo Rivetti nei momenti successivi alla vittoria del campionato, vi accorgereste che più di un pensiero è sempre rivolto a Romano Sghedoni. E non sono rarità le foto, le immagini, nelle quali Rivetti e Sghedoni si scambiano abbracci sinceri al Braglia, nei giorni delle vittorie più belle del Modena. L’ex presidente del Modena non nasconde la sua soddisfazione, la più bella da quando tifa per i canarini ed è tornato nell’assetto societario, ora da presidente onorario. Sottolinea pure la gioia, Sghedoni, per aver lasciato ai Rivetti quei 3 giocatori, importanti, al Modena costruito da Vaira al quale ha fatto i complimenti.

Presidente, ha letto la dedica che Rivetti le ha fatto?

"Rispondo che è stato troppo. La vittoria è tutta sua, merito tutto suo. Lui è stato bravo, è anche giusto che raccolga quel po’ che avevo seminato io".

A tal proposito, quanto è felice per aver lasciato il Modena a Rivetti?

"Direi che sia stata la mia parte migliore, dei due o tre anni che sono stato a Modena. Sapere a chi l’ho lasciato, la famiglia, mi rende felice. Sono persone splendide, in tutti i sensi, sia da un punto di vista sportivo che umano e morale. Ma questo lo sapevo da un anno, da quando abbiamo firmato il contratto".

La sua giornata di sabato?

"Direi sia stata quella di tutti i 15.000 tifosi presenti allo stadio. Una grande gioia, è stato il compimento di un percorso che doveva finire così. E che mi sembra sia giusto che sia finito in questo modo, con anche un pizzico di fortuna perché anche quella ci vuole come in tutte le cose nella vita. Quando ottieni un risultato positivo è innanzitutto perché sei bravo, poi c’è anche la fortuna a fare la sua parte. E sono felice che Carlo abbia avuto quella fortuna che magari noi non avevamo avuto, senza pubblico. Lui ha investito tanto, felicissimo per lui".

Parlando di fortuna, forse quel gol di Gagno...

"Noi avevamo lasciato 6 o 7 giocatori, alcuni dei quali si sono fatti sentire nella rosa. Cominciando da Gagno proprio. Il suo gol è l’immagine di un’annata fortunato per l’appunto, evidentemente doveva andare così, il sigillo perfetto. Ma la fortuna vuol sempre aiutata, Rivetti ha fatto cose buone, uno squadrone con un ottimo staff, un bravo allenatore e bello è stato anche il lavoro di Vaira. Da soli non si fa nulla, si è circondato di collaboratori degni".

Sul derby con la Reggiana? "Quella partita a Reggio fu vibrante ma molto equilibrata. Non ricordo grandi emozioni in quella partita, seppur sia stata una partita giocata con impegno da entrambe le squadre".

Lei gli consiglierebbe qualcosa in particolare per la B?

"C’è una base ottima di partenza, ma non mi permetto di dire nulla".

Il suo giocatore determinante?

"Il giocatore che a mio avviso ha inciso è stato Azzi. Poi penso al nostro Gerli e a Gagno. Senza dimenticare Tremolada e Mosti che anche noi avevamo cercato a suo tempo".

E sul campionato di B? Che ci dice?

"Non vedo l’ora di vedere la prima partita del Modena il prossimo anno in caffetteria. Senz’altro una gioia infinita, alla mia età, vedere la promozione dei gialli. E sono sicuro che Carlo Rivetti costruirà una squadra all’altezza per fare un bel campionato il prossimo anno".