«Contratti e bilanci dei club sono da rendere pubblici»

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È LA NOTIZIA di questo scorcio di stagione, il ritorno di Modena Volley nel cda della Lega Pallavolo Serie A. Con un consigliere d’eccezione, la vice-presidente Giulia Gabana, al primo incarico istituzionale nel mondo del volley.

«Voglio affrontare molto seriamente questo impegno – racconta l’ex presidente della Gabeca – poiché lo ritengo un privilegio. Ringrazio Catia Pedrini che mi ha dato questa opportunità, ho sempre pensato che sarebbe stato bello un giorno poter fare qualcosa di concreto invece di limitarmi a pensare ‘secondo me dovrebbero fare così’ dal divano di casa. Sono emozionata, felice e pronta».

Come è nata l’idea della sua candidatura?

«Nelle molte chiacchiere di confronto con Catia. Lei è sempre più impegnata sul territorio dove in pochi anni ha fatto qualcosa di incredibile: lo avevo già detto, ma non deve diventare scontato anche se passano gli anni. Lei è divisa tra Modena e Federazione, quindi ha pensato che potessi dare una mano importante candidandomi: una sorta di divisione dei compiti. Abbiamo sempre condiviso le stesse idee su quello che sarebbe importante realizzare in Lega».

Modena torna nel cda: un rientro importante?

«Per Modena moltissimo direi. Non vuole essere un pensiero polemico, anzi, ma era veramente surreale e poco in linea con quello che succede nei palazzetti lasciare Modena fuori dal cda di Lega. Un pensiero che spesso io e Catia abbiamo condiviso con Massimo Righi, nulla di segreto. Ma ora io vorrei guardare al futuro: conta poter parlare, spiegare nei luoghi dove si decide quello che si ha in testa».

Negli anni scorsi Catia Pedrini ha spesso fatto richieste mai prese in considerazione dalla Lega. Il vento può cambiare?

«Il vento sta già cambiando. Il lavoro che ultimamente sta facendo la Lega è molto impegnativo e condividiamo la maggior parte degli obiettivi. Non credo sia facile gestire tanti club e presidenti che spesso sono convinti di essere nel giusto. Quest’anno ho visto maggior confronto, maggior condivisione rispetto a otto anni fa quando andavo per la Gabeca. Mi sono impegnata a osservare come erano cambiate le cose e cosa invece era rimasto come prima. È stato bello ed emozionante. Ero stata catapultata, a 26 anni e a pochi mesi dalla morte di mio papà, in questo mondo che avevo visto e vissuto da quando ero nata, ma mai da sola e in prima linea. Allora la parola era spesso data solo ai club importanti, oggi non è così. Mio papà mi raccontava delle riunioni, le cose che voleva cambiare e quelle che apprezzava. Potrei sembrare un’eterna romantica, ma tutto quello che gira intorno alla pallavolo mi riporta in ogni istante a mio papà: forse questo è il valore aggiunto alla mia passione».

Quali saranno gli obiettivi principali suoi e della società riguardo organizzazione e regole della SuperLega?

«Gli obiettivi sono quelli che Catia ha spesso portato sul tavolo negli anni passati. La prima cosa in cui crediamo e per cui combatto fin dai tempi della Gebeca è la pubblicazione dei contratti e dei bilanci: uno dei punti più dolenti e preistorici della Lega. Cercherò di capire perché non viene percepita da tanti l’importanza di questo passo verso una maggior trasparenza e serietà, la Lega deve essere un esempio. Di idee ce ne sono tante, ad esempio i calendari troppi fitti coi ragazzi spremuti all’osso. Chiaro che qui la sola Lega può molto poco, bisognerebbe trovare più momenti di dialogo con Federezione e Fivb per arrivare a soluzioni reali».

Alessandro Trebbi