Dal ’funerale’ alla Supercoppa: la rinascita

Il 28 novembre 2017 il fallimento dopo la gestione di Caliendo, il 14 maggio 2022 il trofeo alzato a Bolzano in seguito alla promozione

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di Rossano

Donnini

Il funerale ancor prima del decesso: è quello che accedeva al Modena domenica 1° ottobre 2017. Alle 18,30 era prevista la sfida fra i gialloblù e il Mestre per il sesto turno del Girone B di Serie C, ma le porte del Braglia non si aprivano perché la società di Antonio Caliendo aveva accumulato troppi debiti nei confronti del Comune, proprietario dell’impianto. Per protesta contro la sciagurata dirigenza, almeno 300 tifosi inscenavano un funerale in via Monte Kosica, davanti alla sede del club, portando a spalla una bara dai colori gialloblù e lo stemma sociale del Modena.

La bara e i necrologi affissi all’esterno dello stadio erano opera di Gianni Gibellini, imprenditore di successo nel settore delle onoranze funebri e grande tifoso del Modena, di cui era anche stato dirigente. Poi, dopo aver perso altre tre partite a tavolino, il Modena veniva escluso dal campionato, con annullamento dei risultati ottenuti, che peraltro erano solo sconfitte. La fine del Modena Football Club 1912 veniva ufficialmente decretata il 28 novembre 2017, quando il tribunale di Modena emetteva la sentenza di fallimento del club, che nel frattempo era stato ceduto da Antonio Caliendo ad Aldo Taddeo. Il ’buco’ creato da Caliendo in cinque anni superava i di 5 milioni di euro. Il Modena rinasceva il 18 maggio 2018 quando il sindaco Gian Carlo Muzzarelli decretava vincitrice del bando indetto per la rifondazione del club, al quale avevano partecipato tre società, la ’Pro Modena Società Sportiva Dilettantistica’ composta da Carmelo Salerno (presidente), Romano Amadei, Romano Sghedoni e Doriano Tosi (direttore sportivo), che affidavano a Luigi Apolloni la squadra per il campionato di Serie D fra l’entusiasmo dei tifosi, di cui ben 5.573 abbonati.

La compagine gialloblù avrebbe dovuto dominare il torneo ma non andava così. Il Modena, che nel frattempo aveva sostituito Apolloni con Alberto Bollini, chiudeva al primo posto insieme alla Pergolettese, contro la quale perdeva 2-1 lo spareggio per la promozione diretta. Poi, con in panchina Roby Malverti, promosso dalle giovanili, batteva 4-1 la Reggio Audace (ovvero la Reggiana) nella finale dei play-off e veniva ripescato in Serie C. Presieduto da Romano Sghedoni e con Fabrizio Salvatori al posto di Tosi, il Modena Football Club 2018 affrontava il campionato di Serie C 2019-20 con in panchina Mauro Zironelli. La squadra non decollava e a novembre c’era il cambio dell’allenatore. L’arrivo di Michele Mignani dava una scossa, che però si esauriva in fretta. L’obiettivo diventavano i play-off e quando il campionato si chiudeva dopo 27 giornate a causa della pandemia di Covid-19 il Modena era nono. Poteva partecipare ai play-off, che iniziavano il 30 giugno per concludersi il 22 luglio, ma rinunciava. Sempre con Mignani e con Luca Matteassi al posto di Salvatori, la squadra gialloblù finiva il campionato 2020-21 al quarto posto, e in quanto miglior quarta dei tre gironi accedeva ai play-off partendo dalla fase nazionale ma veniva subito eliminata dall’Albinoleffe. Dopo aver vinto 1-0 all’andata in trasferta, il Modena perdeva 2-0 nel ritorno in casa, con le reti ospiti realizzate all’89° e su rigore in pieno recupero.

Il giorno successivo all’incredibile eliminazione cambiava la proprietà, passando dalla Kerakoll di Romano Sghedoni alla Rivertex di Carlo Rivetti. Arrivavano un nuovo direttore sportivo, Davide Vaira, e un nuovo allenatore, Attilio Tesser. L’annata 2021-22 era fra le più entusiasmanti della storia gialloblù. In campionato il Modena stabiliva il record di 14 vittorie consecutive e dopo un serrato duello con la Reggiana, che era stata avanti anche di 8 punti, ritornava in B. Fondamentale la rete del portiere Gagno nel successo per 2-1 al Braglia sull’Imolese a tre turni dal termine. A rendere ancora più trionfale la stagione arrivava pure la Supercoppa di Serie C.