De Biasi, un tifoso a Baku "Bianco arriverà motivato"

L’ex allenatore gialloblù oggi ct dell’Azerbaigian saluta "l’amico" Tesser: "Persona serie ed equilibrata che racconta sempre le cose come stanno".

di Alessandro Troncone

Dalla sua Baku, seppur a oltre 4mila chilometri di distanza, le vicende canarine non sono mai state lontante. E, anche in questi giorni frenetici per il Modena, Gianni De Biasi continua ad avere un occhio di riguardo per il suo passato tra un impegno e l’altro con la nazionale dell’Azerbaigian, soprattutto ora che il tema è quello della panchina. Ospite di ’Gialli di Sera’, l’ex tecnico gialloblù ha detto la sua sulle mosse del club dei Rivetti: "Difficile quando non si è all’interno e non si conosce la realtà dare un giudizio – ha spiegato De Biasi – conosco bene Tesser, siamo conterranei, è uno che non vende fumo, dice sempre quello che pensa. È uno che ha dimostrato in carriera di essere una persona molto seria, equilibrato, come tutti magari a volte si incendia un po’ ma ha la grande capacità di raccontare sempre le cose come stanno. Bianco? Mi sembra abbia le motivazioni che servono. Ha fatto qualcosa a livello di serie C, è stato con De Zerbi e Allegri, a questo punto ha voglia di mettersi alla prova in una piazza importante e, per come vedo e sento sempre la città di Modena, spero davvero possa puntare ad una promozione il prossimo anno. Se parliamo di percorsi o di gavetta, in tanti facciamo lo stesso percorso tecnico, coi corsi a Coverciano e tutto quel che ne consegue. Ma io credo che allenatori si diventa facendo esperienza sul campo, serve avere l’empatia giusta, bisogna rendere compatibili le qualità dei giocatori in rosa. Oggi percepisco tanta attenzione sul singolo e non più sul noi, sul gruppo e sulla squadra. È un discorso che va oltre gli aspetti tecnici, di cui si fa sempre tanto dibattito ma poi conta il concreto e contano i fatti".

Qualche piccola similitudine potrebbe esserci, è altrettanto vero che De Biasi (al contrario di Bianco) prima di approdare a Modena il suo bel bagaglio di esperienza l’aveva fatto: "E quando arrivai io, a differenza della situazione attuale, c’era negatività, il primo e il secondo anno della rivoluzione. La gente non ci guardava con entusiasmo, poi vincemmo le prime partite e direi che se quel Modena lo trasportissimo al mondo di oggi, sarebbe un esempio da seguire per i tanti giocatori di qualità che riuscì a mettere in campo". Al termine del 2023, terminerà l’avventura azera e più di un tifoso in diretta gli ha chiesto di un ritorno a Modena. Sogni, naturalmente: "In Azerbaigian avevo voglia di provare a ripetere quello che ho fatto in Albania – ha concluso –, ma dopo un attimo ho capito che la situazione era leggermente diversa. Vivo per i risultati e perdo spesso, quindi sono sempre abbastanza arrabbiato, tra poco avremo l’Estonia e speriamo di vivere una bella giornata. A gennaio avrei potuto cambiare Nazionale, ma ho voluto rispettare il mio impegno e lo farò fino alla fine".

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