De profundis Mirandola, a San Donà arriva l’ennesima netta sconfitta

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(2517 2522 2522)

VOLLEY TEAM S.DONÀ: Umek 11, Mazzanti 6, Mandilaris 17, Dalmonte 20, Dal Col 3, Baratti 2, Bassanello (L), Palmisano, Mazzon, n.e. Trevisiol, Parisi, Tuis; all: Tofoli.

STADIUM MIRANDOLA: Dombrovski 7, Canossa 1, Ghelfi F. 11, Stohr 11, Rustichelli R. 6, Ghelfi G., Angiolini (L2), Capua, Caciagli 2, Scaglioni 4, n.e. Bellei, Gulinelli; all.: Pinca.

Arbitri: Chiriatti - Marconi.

Note: Durata set 27’ 29’ 30’ per un totale di 86’; S.Donà 59 su 75 (B.S. 7, Vinc. 3, Muri 9, E.P. 12); Stadium 42 su 61 (B.S. 9, Vinc. 1, Muri 2, E.P. 7). Terzo 0-3 consecutivo per la Stadium Mirandola, un risultato che forse rappresenta anche il ’de profundis’ per le speranze di salvezza della squadra gialloblù: a due giornate dalla conclusione del girone d’andata, con evidenti limiti tecnici, e fisici per i troppi infortuni occorsi, la Stadium è ad un passo dal salutare anticipatamente la terza serie Nazionale, dopo una sola stagione di permanenza. E dire che la sfida salvezza con S.Donà era inizia in maniera promettente, con la sorpresa di Francesco Ghelfi (foto) inserito nel sestetto partente, ed il recupero del tedesco Stohr, anche se rimanevano confermate le indisponibilità di Bellei e Matteo Rustichelli: nella realtà Ghelfi è apparso in evidente debito di condizione, anche se ha giocato una gara coraggiosa e tutta cuore, e Stohr non sempre è stato lucidissimo in fase conclusiva, condizionando a tratti le scelte tattiche di Giacomo Ghelfi, che sapeva di non poter ’spremere’ troppo il fratello. Se a questo aggiungiamo le altrettanto evidenti difficoltà al centro, dove Pinca è stato costretto a ruotare tre giocatori per trovare una ’spalla’ a Riccardo Rustichelli, ed un muro poco consistente contro le bordate di Mandilaris, Umek e Dalmonte, ecco che la ’frittata’ è ben presto servita. Per altro però, la Stadium ha saputo giocare alla pari la prima metà del primo set, cedendo poi di schianto, e soprattutto nella seconda e terza frazione, ma non è mai riuscita a mettere la testa avanti nei momenti decisivi dei parziali, commettendo errori evitabilissimi, e finendo punita fin troppo severamente.

Riccardo Cavazzoni